Regia di Sergej Paradzanov, Dodo Abashidze vedi scheda film
Poema visivo originalissimo, quasi visionario. Non è un film facile, ma ha certamente il suo fascino. Vale la pena raccogliere un po' di buona volontà e guardarselo (cosa che pochissimi riescono a fare... sono la prima opinione...). Le sequenze quasi oniriche, surreali, non hanno però nulla di supponente, nulla che pretenda essere cinema d'autore. Il regista ha un modo tutto suo di vedere le cose, quasi vivesse in un mondo a sé. Lontanto dagli intenti propagandistici ad es. di "Pensierino", ci propone una storia ambientata nell'Armenia tradizionale, con gran sfoggio di musica folcloristica e costumi caratteristici. La storia, sviluppata attraverso una serie di quasi "visioni", è quella di un amore avversato da tutto e tutti, e poi coronato. Lascia dentro una piacevole sensazione. Molto, molto meglio questo film che uno di quei thriller spazzatura del 2004 trasmesso da Raidue.
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