Regia di Ruben Mazzoleni vedi scheda film
C’è qualcosa di ammirevole nel percorso del ventinovenne torinese Ruben Mazzoleni: laurea al Dams, trasferimento alla New York Film Academy, lavori da assistente per Argento, Montaldo e Tavarelli, regia del backstage di Il divo, creazione di una casa di produzione con sede al Greenwich Village, esordio nel lungometraggio con Sheer, noir in bianco e nero girato a Brooklyn, presentato al Sottodiciotto di Torino 2012 e ora distribuito nella città da cui tutto è partito… Sembra un sogno, e lo stesso Mazzoleni dice di essere andato oltre la sua immaginazione. Peccato però che una volta risvegliati, e una volta riconosciuta la caparbietà dell’operazione indipendente (costata appena 50 mila dollari), arriva il momento della visione, e il pur volenteroso Sheer non regge la prova. La storia dell’ex criminale coinvolto in una pericolosa fuga dall’amico scapestrato è risaputa, il McGuffin della valigia da cui tutto parte sa di cinefilia di riporto, la tradizione della coppia di eroi speculari, un po’ malinconici e buffi, è anch’essa rimasticata, la recitazione dilettantesca. Certo, c’è Brooklyn ripresa come un set naturale, con le sue strade e i suoi locali degradati e splendenti. Mazzoleni ne sfrutta in modo convincente l’atmosfera carica di suggestioni cinematografiche, ma proprio per questo fallisce laddove riesce ad arrivare, non elevando mai il suo esordio oltre la dimensione provinciale del sogno cinefilo diventato realtà.
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