Regia di Gianluca Maria Tavarelli vedi scheda film
La vita e le opere dell’educatrice Maria Montessori, che nel 1889 fu la prima donna iscritta a Medicina e rivoluzionò l’insegnamento scolastico col il suo ‘metodo’ pedagogico, esportato anche all’estero.
Una fiction televisiva su Maria Montessori era doverosa: personaggio di spicco del Novecento italiano, la figura della popolare educatrice non è solo legata al metodo pedagogico che prende il suo nome, ma anche al notevole esempio umano che fu nel campo dei diritti sociali. Questo non la rende per forza di cose un’icona del femminismo duro e puro senza compromessi, ma in questo lavoro a tratti viene raffigurata così (come ad es. quando sostiene che gli uomini siano inferiori alle donne perché tutti i lavori duri sono esplicitamente femminili: figliare, educare i bambini, etc.), sminuendone la portata intellettuale e morale per andare a rafforzare l’aura di eroina positiva vittima di malvagità e maldicenze. Purtroppo però queste ultime avvennero, eccome, al di là della semplificazione cui viene sottoposta la storia nella sceneggiatura di Gianmario Pagano e Monica Zapelli; la Montessori fu realmente abbandonata con un figlio in grembo, mentre è assolutamente falsa la ricostruzione dei rapporti col bambino, fatto crescere fino a 14 anni da un’altra donna e che non seppe mai chi era la sua vera madre, fino alla morte della Montessori. Allo stesso modo è vero che l’educatrice se ne dovette andare dall’Italia per i sopraggiunti dissidi con il fascismo, ma nel precedente quindicennio i suoi rapporti con il regime furono senza dubbio ottimi. Sostanzialmente il film mostra quindi una vita eccellente ripulita da ambiguità e aspetti spiacevoli, cosa che non intacca la grandezza del soggetto ritratto, ma quella del lavoro sì; diretto da Gianluca Maria Tavarelli, Una vita per i bambini trova in Paola Cortellesi una buona protagonista e, al suo fianco, attori del calibro di Massimo Poggio, Lisa Gastoni, Gianmarco Tognazzi e Adalberto Maria Merli, con un ruolo marginale anche per Alba Rohrwacher. Due puntate da cento minuti ciascuna, confezione esplicitamente realizzata per il piccolo schermo. 3,5/10.
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