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The Bubble

Regia di Eytan Fox vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Bubble

di sasso67
8 stelle

Un film non facile, contrassegnato dalla sigla internettiana GTM (gay themed movie), ma necessario e fatto bene, attento alle tematiche che caratterizzano la nostra società di oggi: le discriminazioni, i diritti civili, il terrorismo. Eytan Fox dirige un film che è più profondo, più sentito, probabilmente anche più sincero del suo precedente Camminando sull'acqua (2004), nel mostrare come non ci siano differenze tra israeliani e palestinesi né tra uomini e donne né tra omosessuali ed eterosessuali: in quest'ultimo caso, né nel sentimento né nei comportamenti e nei gesti dei corpi.
La storia somiglia a un Romeo e Giulietta dei nostri giorni, ambientato in una delle terre più dilaniate del mondo. Lui, Noam, è un israeliano di Tel Aviv, colto, laureato, intelligente, bello, moderno, emancipato, pacificato; l'altro lui, Ashraf, è un palestinese di Nablus, un bel ragazzo, pacifico e sensibile, contornato da parenti incattiviti dalla ghettizzazione e votati al terrorismo antisionista. Tel Aviv è la città moderna, mal costruita come le città occidentali, affastellata per fare presto, ma con una movida che ha poco da invidiare alle capitali del cosiddetto vecchio continente; Nablus è la città con le spalle alla montagna, con le case bianche e basse come quelle dei presepi, in cui vivono famiglie palestinesi costrette ogni giorno all'umiliazione dei check point per sbarcare il lunario. La vittima principale di tutta questa situazione è Ashraf, clandestino in Israele e per questo fuggiasco, ma reietto anche tra le mura amiche, proprio in quanto omosessuale, incompreso oltre che dal cognato (dall'emblematico nome di Jihad) anche dalla sorella, giovane donna che si rivela prigioniera dei pregiudizi sessuali, sebbene non lo fosse di quelli etnici e religiosi. Il piccolo colpo di genio del regista sarà quello di un finale, nel quale anche la vendetta suicida del kamikaze saprà trasformarsi in un estremo gesto d'amore.

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