Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Un sogno oscuro e inquietante, una rapina anomala e le trame che si nascondono dietro a una porta che appare e scompare: tre enigmi da decifrare per Salvo Montalbano,in un episodio d'ispirazione dannunziana con un finale che lascia il segno. Voto 6 e mezzo.
Un incubo apre il racconto, due casi lo animano; per risolverli Montalbano si affida al suo intuito e alle capacità della sua squadra: Mimì Augello, il suo vice con licenza di sedurre, che ricorre alle sue note capacità di "fimminaro" per indagare da vicino su una giovane donna che secondo Montalbano potrebbe sapere più di quanto non dica; l'inappuntabile Fazio, che ha sempre "Già fatto" qualsiasi compito gli si affidi prima che gli si chieda di occuparsene; l'inenarrabile Catarella, sempre coerente nella sua lotta titanica con la porta dell'ufficio del capo e nell'arte di storpiare creativamente i nomi delle persone. Ma ci sono certi casi di cui non si vorrebbe conoscere la soluzione. Con la sua accecante "lama di luce", Camilleri ha probabilmente voluto in qualche modo citare e riprendere la sinistra "striscia di sole" di cui scrive D'Annunzio nel breve romanzo "Giovanni Episcopo", nel quale il protagonista, ritornando con la mente a tristi esperienze infantili, associa alla visione della striscia gialla di luce che filtra dalle finestre sui muri un presagio di sventura, destinato ad avverarsi drammaticamente.
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