Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Montalbano compie 48 anni e 12 mesi, perde l’appetito e si trova invischiato in due casi scottanti.
Niente “fimmine” per il Commissario Montalbano; già solo questo fa guadagnare punti al penultimo episodio 2013 della serie. Più spazio, finalmente, alle indagini che permettono al regista di inserire qualche piccola sfumatura nel personaggio, più “scamurriato” del solito, e di caricarlo di stanchezza e svogliatezza, pur nel ritrovato acume investigativo non più impegnato a corre dietro ad eteree gonnelle. Qualche vago accenno alla situazione politica attuale e alla corruzione dilagante nel paese caricano di (un lieve) pessimismo la storia, pur nella staticità di una serialità ormai cristallizzata e inamovibile. Viene concesso, finalmente, più spazio a Cesare Bocci (Augello) che, con la calibrata e onnipresente affidabile presenza di Peppino Mazzotta (Fazio) e il misurato apporto comico di Angelo Russo (Catarella), aumenta sensibilmente la godibilità dell’insieme. Perché, a mio avviso, Luca Zingaretti non appare più in grado di reggere la scena da solo per l’intera durata di ogni film, complice forse anche una chiara debolezza di scrittura. Non tutto fila liscio, permangono infatti i soliti difetti di (inutile) “ingarbugliamento” della trama e un finale mediocre e frettoloso (e francamente poco convincente), ma il risultato si può ritenere ampiamente sufficiente per lo scopo prefissato: intrattenere in una deprimente serata umida e piovosa.
Contorta.
Sufficiente.
Scontroso.
Convincente.
Preciso.
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