Regia di Castellacci & Pingitore vedi scheda film
L'apice incontrastato della commedia becera e pecoreccia (è proprio il caso di dirlo), in questa anacronistica versione della fondazione di Roma "made in Bagaglino". La sceneggiatura, dei due registi, non tralascia nulla della leggenda (da Rea Silvia al celebre fratricidio, per finire col ratto delle Sabine) ed è tutta impegnata non tanto a far ridere, ma ad infarcire il film di volgarità ed idiozie varie che lasciano allibiti anche spettatori dalle poche pretese. Romolo [Franco (Francesco Pippo)] grida sempre come un ossesso, Remo (Montesano), dopo morto, si incarna in un santone che parla come Papa Paolo VI e la prostituta "Lupa" (Ferri, che canta anche qualche canzone) prende con più realismo il posto del famoso animale. Nel marasma più completo, le canzoni cantate nel film sembrano un esempio di finezza.
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