Regia di Andrea Di Stefano vedi scheda film
Un ottimo thriller che il giovane regista Di Stefano dirige con mano ferma e sicura, non facendosi trasportare dal peso del co-protagonista (il grande narcotrafficante Escobar) ma concentrandosi piuttosto su come una persona perbene, entrato suo malgrado in un'organizzazione criminale, trovi stravolta la propria esistenza
Decisamente ben concepito e girato questo film del bolognese Andrea di Stefano,basato sulla vicenda di un giovane occidentale che, partito insieme al fratello per la Colombia tentando di avviare una piccola attività come insegnante di surf, finirà per incontrare lì la sua anima gemella, purtroppo per lui anche nipote di Pablo Escobar, il re del narcotraffico. Inutile dire che, da allora in poi, la sua vita non sarà più la stessa. Il regista avrebbe potuto scegliere la scorciatoia della spettacolarizzazione tra omicidi, fughe ed inseguimenti (che comunque non mancano) ma decide saggiamente di rimanere concentrato sul protagonista principale, non Escobar (comunque un ottimo Del Toro) ma un anonimo giovane perbene che finirà per dover sovvertire tutte le proprie convinzioni e aspettative, passando più volte la sottile linea di demarcazione tra il bene ed il male (Escobar ne farà uno dei suoi collaboratori, almeno fino a quando lo riterrà fedele). Un ottimo thriller che tiene alto il livello di tensione e che indaga soprattutto il conflitto interiore di chi non è certo diventato criminale per scelta ma si trova a dover prendere decisioni essenziali e drastiche per la propria sopravvivenza. Con un protagonista un pò più espressivo del monocorde Josh Hutcherson avrebbe tranquillamente meritato le quattro stelle.
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