Regia di Curt Morgan vedi scheda film
Dall’Alaska ai monti della Patagonia cilena, dal Colorado alle cime delle Ande, il freerider Travis Rice e i suoi compagni di neve portano lo snowboard al limite estremo delle potenzialità, sfidando la gravità e l’equilibrio in discese e acrobazie non di questo mondo. Red Bull sponsorizza - assieme a Quiksilver - il suo cavallo Curt Morgan (nel 2010 aveva già girato Red Bull Young Jaws, nel 2012 avrebbe sfornato Red Bull Supernatural), lasciandolo libero di raccontare una storia che supera il documentario. Compenetrando abilmente riprese in flycam e immagini mobili da telecamere piazzate sui crazy guys, poetiche del gesto atletico in ralenti e aperture paesaggistiche mozzafiato, il regista sfrutta appieno l’altissima definizione degli strumenti video disponibili. Sulla muraglia di sonorità elettroniche che accompagna i gesti atletici (notevole l’Outro degli M83) va in scena una progressiva astrazione di realtà, nella quale il fattore umano è trasceso e condotto allo stato di grazia. «È la ragione per la quale viviamo», affermano i riders prima di insegnarci, saltando da un elicottero, l’arte del volo che dà il titolo all’opera. Prodotto che vale oro per i cultori di sport invernali, quello di Morgan è un autentico trip audiovisivo ininterrotto in grado di far breccia anche nei non appassionati. Un flusso ipnotico, dove perdere di vista anche quel confine tra vita e morte sul quale i discendenti di Icaro costantemente ballano. «Enjoy the Ride».
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta