Regia di Scott Frank vedi scheda film
Matt Scudder,assieme a Bernie Rodhenbarr e Evan Michael Tanner,è uno dei personaggi creati dallo scrittore di thriller Lawrence Block,e probabilmente è sia il più longevo,che il più celebre tra le creature dell'autore:ex-poliziotto ritiratosi e investigatore senza licenza (la cosa è narrata sinteticamente qui),Scudder è una versione moderna,avvezza all'alcool e amara,sebbene caratterizzata da un senso dell'umorismo personale,del detective dell'hard boiled:era già stato portato al cinema nel 1986,in "8 milioni di modi per morire",uno dei migliori thriller della decade,con il volto di Jeff Bridges.In "A walk among the tombstones",un romanzo del 1992, Scudder si convince ad accettare l'incarico da parte di un marito trafficante in droghe,solo quando sente il nastro registrato delle grida della moglie rapita e seviziata fino a morirne da parte di due maniaci. Scritto e diretto da Scott Frank,sceneggiatore di lungo corso,il giallo ha un buon passo,si avvale di un'interpretazione partecipe di Liam Neeson,che apporta una forte fisicità ai personaggi che gli vengono assegnati,ma ha imparato a recitare bene assai da fermo,e di una buona costruzione del racconto:i malvagi del thriller di oggi,basta guardare le trame dei serial tv ,sono particolarmente perversi e crudeli,come questi operanti in "La preda perfetta", e la chiusa al sangue è prevedibile fino dalle prime scene.Peccato che in certi aspetti questo thriller non sia sviluppato benissimo,come,ad esempio, circa la personalità e le motivazioni dei killer, e che il finale-ecatombe non sia elettrizzato della tensione forte che avrebbe necessitato,ma è un discreto giallo,che sottolinea,una volta ancora,il parallelo tra le savane e le jungle con i grandi agglomerati umani,e la pericolosità,forse ancora maggiore,dei predatori bipedi, di questi ultimi.
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