Regia di Scott Frank vedi scheda film
Se si cerca un po' di adrenalina, al cinema sono disponibili diversi generi: il thriller, il poliziesco, il noir, il giallo, il gangster movie e l'horror. Gli storici del cinema stanno aggiornando i loro studi a un nuovo genere: il Liam Neeson. Già, perché da alcuni anni a questa parte i film del gigantesco attore irlandese sono praticamente identici: vive da solo, ha qualche vizio e si trova invischiato in situazioni torbide in città dove piove sempre. Come nei precedenti Taken 2, Unknown e Io vi troverò, anche in questa occasione Neeson non si distacca dal cliché. Stavolta è un ex poliziotto newyorchese che fa il detective senza licenza, al quale un trafficante di droga chiede di rintracciare i malviventi che hanno prima rapito e poi fatto a pezzi sua moglie. Il nostro inizialmente è riluttante, ma poi alcuni particolari granguignoleschi confidatigli dal suo nuovo "datore di lavoro" lo convincono sull'aspetto "morale" della vicenda. Aiutato da un ragazzino nero senza dimora conosciuto casualmente (Bradley), Matt (questo il nome del personaggio interpretato da Neeson) si mette alla caccia dei malfattori scoprendo altri episodi macabri nel loro passato. Il regista del già mediocre Sguardo nel vuoto ci propina stavolta un thriller verboso con poca azione e un paio di sottotrame inutili che allungano il brodo e complicano la trama, salvo poi portarci al finale adrenalinico per il quale abbiamo pagato l'esoso biglietto. Tutto visto e stravisto, ma sempre utile per mandare il cervello in vacanza per un paio d'ore. Dimenticavo: l'azione si svolge nel 1999 e la preoccupazione più diffusa è quella del millennium bug. Quanto eravamo ingenui…
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