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Le relazioni pericolose

Regia di Stephen Frears vedi scheda film

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La recensione su Le relazioni pericolose

di Baliverna
8 stelle

CONTIENE ANTICIPAZIONI - E' un film formalmente molto curato, elegante, ben recitato e ben diretto. Pure i dialoghi sono ben scritti e taglienti. La ricostruzione d'epoca mi sembra efficace, anche per l'uso di musiche al clavicembalo che almeno per stile appartengono a quegli anni (sono musiche scritte per il film o sono pezzi d'epoca?).
Al centro della vicenda ci sono gli intrighi amorosi della perfida marchesa, la quale ordisce e si illude di controllare una scacchiera di seduzioni e simulazioni, che poi portano a impreviste passioni e tragiche conseguenze. Il tema dei giochi coi sentimenti e la loro strumentalizzazione è molto presente al cinema, e viene sempre mostrato come la messa in scena sfugga poi di mano. Credo a ragione.
E' un film cinico, ma non di quel cinismo divertito che tanto mi infastidisce. Il mondo della nobiltà viene presentato come un ambiente spietato, dove regnano la simulazione e l'ipocrisia, mentre sotto la coltre di velluto covano violente passioni e i più inconfessabili intrighi. La forma è tutto, e la sostanza, la verità dei sentimenti, quasi non hanno importanza. Se la marchesa è quasi diabolica, il dandy seduttore è appena una tacca al di sopra di lei: per un momento, prima di praticamente violentare la ragazza, prova un rigurgito di pietà e la lascia stare; anche alla fine sembra comprendere e pentirsi dei suoi misfatti. La marchesa, invece, pare che resti a macerarsi nel suo odio e forse in sterili rimorsi (o rabbia per non aver raggiunto i suoi scopi?). Accanto a ciò troviamo anche il tema non nuovo della ragazza innocente e ingenua che viene sedotta e distrutta da un dongiovanni, tanto più terribilmente quanto più all'inizio gli aveva resistito.
E' anche un film sottilmente femminista. Oltre ad alcuni accenni alla condizione della donna nei dialoghi, la malvagità della marchesa viene presentata, e quasi purtroppo giustificata, come un desiderio di rivalsa per il ruolo subalterno che, in quanto donna, aveva avuto da ragazza.
Un piccolo appunto: non è molto chiaro, secondo me, perché il personaggio di John Malkovich ad un certo punto lasci la sua conquista, nonostante ne sia innamorato. E' per passare una notte con la marchesa, per questo futile ma carissimo capriccio? Forse la motivazione è la sua assoluta incapacità di resistere ad una tentazione fisica? La sceneggiatura qui poteva spiegare meglio. Comunque sia chiaro, è un film nettamente riuscito.

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