Regia di Stephen Frears vedi scheda film
Se il soggetto è lo stesso del "Valmont" di Forman, cioè il romanzo del settecentesco Choderlos de Laclos, alcune differenze si possono giustificare con il fatto che Frears e i suoi sceneggiatori hanno tratto la materia anche dalla pièce teatrale di Christopher Hampton dallo stesso titolo "Le relazioni pericolose". La trama è nota e lo spettatore, assistendo alle macchinazioni della Marchesa de Merteuil e del Visconte di Valmont, nella prima parte si può aspettare ogni genere di oscenità, mentre il film glissa nei momenti più "scabrosi", perché il regista sa che ciò che dovrebbe dare scandalo non sono più certe scene, bensì la corruzione dei personaggi, e, dedicando la sua opera alla Thatcher, ci vuole lanciare un messaggio ben determinato. Lo scavo psicologico dei personaggi non è profondissimo, ma la recitazione degli interpreti sopperisce a queste carenze e ad un doppio finale un po' sconcertante, con quel cappa e spada che conclude la parabola di Valmont. Le statue di perfidia scolpite da Glenn Close e John Malkovich resteranno negli annali del cinema, ma anche la diafana Michelle Pfeiffer merita un elogio, e non è da scordare la bella Uma Thurman, che recita l'innocenza e la malizia con uguale bravura. (1990)
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