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Noah

Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film

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La recensione su Noah

di mm40
3 stelle

In un'epoca remota sulla Terra vivevano due razze umane: quella dei discendenti di Caino (i cattivi) e quella dei buoni, discendenti del suo fratello meno conosciuto Seth. Noè appartiene a quest'ultima stirpe; ha svariate centinaia di anni, tre figli maschi (Sem, Cam, Jafet), vive circondato da megamostri pietrosi animati parlanti con voce gutturale e, appreso che il mondo sta per essere allagato da un diluvio pazzesco, costruisce una nave immensa su cui caricare famiglia e bestie varie. Da questa impresa proviene l'umanità odierna. Questo è ciò in cui credono ebrei e cristiani, davvero.

 

C'è un motivo molto preciso e razionalmente inattaccabile , se la chiesa cristiana si è sempre tenuta lontana dai facili entusiasmi per i miracoli: per quanto non le convenga negarli in toto - questo tipo di manifestazioni trascendentali, episodi di sorprendente creduloneria, fanno da oltre due millenni la sua fortuna presso le masse ignoranti e superstiziose - i miracoli costituiscono comunque un argomento spinoso e controverso, capace di sminuire la portata del messaggio cristiano. Un film come questo Noah, del pur bravo Darren Aronofsky, è una sorta di megafono della superstizione, un kolossal fantasy che riduce le storie narrate nella Bibbia  (l'ebraico Antico testamento) a un intrigante baraccone fitto di scene epocali ed effetti speciali in stile Guerre stellari o Il signore degli anelli. In parole povere un boomerang per la religione, un film che spettacolarizza leggende incredibili propagando un'impostazione mentale medioevale o forse ancora più arretrata. Nessun dubbio sulle capacità del regista, qui anche sceneggiatore insieme ad Ari Handel, così come nessuna critica negativa può essere avanzata sulla magnificente confezione da blockbuster rutilante; anche il cast spende nomi di ottimo livello, fra i quali vale la pena di ricordare per lo meno Russell Crowe, Anthony Hopkins, Emma Watson, Jennifer Connelly, Ray Winstone. Per qualsiasi altro tipo di perplessità, invece, l'opera sembra realizzata apposta. 3/10.

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