Regia di Pietro Francisci vedi scheda film
Balkis è la futura regina di Saba, erede al trono. Anche Roboam è erede, ma di re Salomone. Il ragazzo va a Saba sotto mentite spoglie e si innamora di Balkis, ma non prima di averle salvato la vita. Ci sono però due ostacoli al loro amore: Roboam ha già una promessa sposa e Balkis deve rimanere vergine finchè lo vorrà il dio Atar.
1952: uno dei primissimi peplum, i film in costume antico che imperverseranno nel nostro cinema specie verso la fine del decennio e l'inizio del successivo. Budget ridottissimo, trama lineare tratta da qualche leggenda o da qualche episodio storico di epoche remote, un manipolo di interpreti efficaci, ma privo di star o quasi, una confezione senza troppi fronzoli: tutto qui, anche per questo La regina di Saba. Pietro Francisci esordisce così nel filone che gli porterà parecchio lavoro negli anni seguenti, fra Sansone, Ercole e Attila; qui la sceneggiatura che il regista firma insieme a Raul De Sarro, Giorgio Graziosi e Vittorio Novarese prende spunto da un episodio narrato nella Bibbia, opportunamente virato al melodrammatico, concentrando gli sforzi narrativi sui momenti maggiormente epici e di forte impatto emotivo. Nel cast: Leonora Ruffo, Gino Leurini, Gino Cervi, Marina Berti, Isa Pola, Franco Silva, Dorian Gray. Pompose le musiche di Nino Rota, come si conviene al genere; costumi (dello stesso Novarese) e scenografie (Giulio Bongini) sono assortiti, anche qui come si conviene, alla meno peggio. 2,5/10.
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