Regia di Brian Spitz vedi scheda film
"Size is matter". La grandezza conta. Ne sa qualcosa Patrick Moote, che in occasione di una kermesse sportiva, in diretta televisiva, ha fatto la sua proposta di matrimonio alla fidanzata. La quale gli risponde picche. Il motivo? Non se la sente di passare il resto della sua vita con un uomo così male in arnese. Quell'arnese… Il video del categorico rifiuto finisce su YouTube e in appena 4 giorni riceve ben 10 milioni di visite (ma io ne conto "appena" 964.903). Per esorcizzare il ludibrio mediatico al quale è stato esposto, Patrick decide di girare un documentario, cercando di dare una risposta a un problema che più concreto non potrebbe essere: come posso aggiungere qualche centimetro al mio cetriolino (cit.)? Comincia così un viaggio a sfondo psico-antropologico per vedere come, a varie longitudini e latitudini, venga affrontato il problema, considerando che le "taglie" variano molto tra sudamericani ed africani dell'area equatoriale da una parte ed asiatici dall'altra, con i coreani come fanalino di coda. Viaggio peraltro istruttivo, tra produttori di profilattici, stregoni, gente che cerca di allungarsi i gioielli di famiglia con pesi spropositati, persone che si iniettano liquidi dopanti e persino un chirurgo plastico che ti prende un po' di adipe addominale e te la trapianta proprio lì. Per quanto a tratti illuminante, divertente e ironico e con un adeguato corredo di osservazioni sulle implicazioni culturali delle dimensioni (e non solo quelle là sotto), il film non riesce a sottrarsi a una dose di retorica che cozza con lo stile complessivo del documentario.
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