Regia di Craig R. Baxley vedi scheda film
B-Movie che attinge a piene mani da opere quali “Danko” (rapporto tra il poliziotto piccolo e simpatico che si attiene alla procedura e quello muscoloso e burbero molto pratico e insofferente agli ordini dei superiori), “Robocop II” (per quel che concerne il cattivo, nella fattispecie un alieno anziché un cyborg, che si spara fiale di droga) e “Terminator” (presenza di due soggetti che provengono da un’altra dimensione, l’uno all’inseguimento dell’altro con lo scopo di eliminarlo), ma che riesce anche a farsi citare a sua volta con un finale che ricorda, per location, molto da vicino quello di “Terminator – Il giorno del Giudizio”. Ne deriva un soggetto che non brilla affatto per originalità e che non si sottrae da buchi narrativi grandi come voragini (su tutti resta incomprensibile l’atteggiamento dell’F.B.I.) che si alternano con momenti ripetitivi (vedi tutti gli assalti dell’alieno) e altri inverosimili (un tipo sfonda con una fucilata la vetrina del suo negozio solo perché qualcuno ha fatto capolino dall’esterno; un’intera stazione di polizia salta in aria come se fosse stata infarcita di plastico). Simpatica l’idea dell’arma discoidale, ironia convenzionale.
Ottime le scene action con esplosioni ben messe in scena. Non male anche la regia.
Interpretazioni passabili Dolph Lundgren compreso, qui impegnato in uno dei suoi migliori film (il che è tutto dire). Da vedere senza pretese. Voto: 6=
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