Regia di Rouben Mamoulian vedi scheda film
Interessante dramma storico costruito tutto sulla potente figura della diva Greta Garbo, il cui volto comunque non ci si stanca mai di ammirare. Accanto appunto al preponderante lato drammatico della vicenda, il film riserva però più di qualche momento di sottile umorismo, tanto che la parte centrale della vicenda (soprattutto alla locanda) ha un tono giocoso e da commedia. La parte iniziale pecca un tantino di retorica: il pacifismo della sovrana è un po’ troppo insistito e in formato slogan illuministico, come pure l’anticlericalismo è quello tipico dei massoni o dei protestanti (e di certi sceneggiatori americani…). A parte questi elementi, che sono un po’ cuciti addosso e fuori tono, il film è godibile nella parte centrale (dove strappa qualche risata) e molto intenso e coinvolgente nella terza parte, dove viene delineato il dilemma di coscienza che Cristina si trova ad affrontare. Interessante è anche la sofferta scelta che compie. Non solo infatti sceglie di sposare l’uomo che ama contro la ragion di stato, i desideri dei suoi affezionati sudditi e rinunciando al trono (pochi resisterebbero ad una simile tentazione…), ma, anche dopo che il progetto si rivela irrealizzabile, non vuole tornare sui suoi passi perché comunque si rifiuta di sposare uno che non ama. La forza morale del personaggio in questo frangente è ammirevole e può servire da esempio per ognuno di noi.
Il film nel suo complesso è certamente riuscito e cattura con facilità l’attenzione dello spettatore, “benché” sia del 1933.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta