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Monuments Men

Regia di George Clooney vedi scheda film

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La recensione su Monuments Men

di supadany
5 stelle

Spesso e volentiersi, quando George Clooney si è cimentato alla regia, sono giunte piacevoli sorprese (soprattutto quando agli esordi in tanti non gli davano credito alcuno), questa volta invece accade l’opposto.

Un progetto carico di elementi invitanti (obiettivi dei protagonisti, ambientazione, composizione del cast, mescolanza di generi) mediamente non sfruttati secondo il potenziale, per un “respiro” che invece di essere ampio appare prevalentemente stentato.

La Seconda Guerra mondiale volge al termine, gli americani sono sbarcati in Normandia, mentre ad est avanzano i russi, quando l’esperto d’arte Frank Stokes (George Clooney) ottiene l’autorizzazione per una missione col fine di recuperare il numero più alto possibile di opere d’arte rubate dal Reich.

Mette insieme una squadra ristretta che parte nello scetticismo generale, costituita da uomini poco addestrati e comunque obbligata a prendersi grandi rischi per espletare al meglio una missione a cui tutti i componenti del gruppo credono ciecamente.

 

John Goodman, George Clooney, Matt Damon, Bob Balaban

Monuments Men (2014): John Goodman, George Clooney, Matt Damon, Bob Balaban

 

Sulla carta c’era di che essere ottimisti, un film che prometteva di unire un cinema di stampo spettacolare con un obiettivo importante, ovvero difendere l’arte, con tutto il carico di significati annessi come a tutela del valore storico-artistico, ma anche il ricordo delle generazioni passate e perché no porre il tutto all’attenzione dei giovani di oggi).

Incredibilmente però fatica a funzionare, George Clooney, coadiuvato dal fidato Grant Heslov, ha ben in mente l’obiettivo principale, ma intorno prova a mescolare il profilo avventuroso, ad una commedia vivave (e le presenze di John Goodman e Bill Murray erano considerabili d’eccezione), senza scordarsi dei drammi condivisi e nemmeno di quelli personali del suo gruppo di uomini, in guerra quasi per caso.

Difficile mantenere l’ordine in un quadro così ampio; a livello di humour era difficile far peggio (anche visto il materiale umano e pure i trailers), sulla suspence colpisce positivamente soprattutto quanto ruota attorno all’unica figura femminile (Cate Blanchett in un pezzo di usuale (per lei) bravura), per l’avventura si rialza la testa quando l’azione si sposta nelle miniere, tra ritrovamenti ed azioni all’ultimo secondo, anche se, sulle tempistiche, l’ultima è organizzata in maniera maldestra (i tempi di movimento sembrano fuori scala).

Visto il soggetto, non è difficile capire come mai il cast sia così importante; stupisce la presenza di Bill Murray, poco incline a partecipare a film così costosi, tra l’altro alle prese con un personaggio a lui insolito e con alcuni brillanti duetti con Bob Balaban (sembrano una coppia comica d’altri tempi), John Goodman ha pochissime battute, George Clooney attore è calato perfettamente nel periodo storico, mentre Matt Damon e Cate Blanchett insieme danno vita ad alcuni tra gli spezzoni meglio riusciti.

Un’opera che nell’insieme non mantiene le premesse, che si dirama in maniera asincrona, ma pur sempre con una riflessione insita nel soggetto che è quanto mai meritevole; l’arte posta in pericolo non solo dai nazisti (una scena tagliata, presente nel bluray, mostra l’impegno dei “nostri” per non far bombardare una chiesa dagli alleati, inutilmente), ma dalla situazione in se, la guerra portatrice di morte, ma anche annientatrice del nostro passato, così che, nei giorni che stiamo vivendo, non si può evitare di pensare a quanto sta facendo l’Isis in Medio Oriente.

Incostante.

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