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Monuments Men

Regia di George Clooney vedi scheda film

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La recensione su Monuments Men

di myHusky
4 stelle

Una domanda, dopo la visione di questa pellicola, sorge spontanea: un'opera d'arte, forse, potrà valere anche una vita umana, ma un cast di sole stelle può valere un film intero?
Bill Murray, Matt Damon, John Goodman, Cate Blanchett, Hugh Bonneville, Jean Dujardin: per il suo Monuments Men George Clooney (in veste di regista e di interprete) non ha davvero badato a spese e ha scelto una vera e prorpia squadra di "eccellenze".
Sarà bastato?
Tratto da Monuments Men: Eroi alleati, ladri nazisti e la più grande caccia al tesoro della storia di Robert M. Edsel, il quinto lungometraggio dell'attore/regista statunitense è l'avventura (tratta da una storia vera) di un improbabile plotone americano, assemblato e diretto dallo storico dell'arte Frank Stokes, alla ricerca di tutte quelle opere d'arte trafugate dai nazisti nei territori occupati durante la seconda guerra mondiale.

Monuments Men è un'avventura, di circa due ore, ai tempi della guerra e delle occupazioni naziste che vuole dare spazio alla narrazione e al puro intrattenimento, scordandosi però di certi "dettagli" che, in un film, non dovrebbero mai essere trascurati.
Dunque, Clooney ci racconta questo: i monuments men arrivano e provano a salvare la cultura dell'Europa, cercando di trovare, per poi restituire, l'imponente patrimonio artistico dei beni trafugati dai nazisti. Si dividono, raccolgono informazioni, partecipano a qualche scontro, perdendo così due membri della squadra, e alla fine riescono (parzialmente) nel loro intento. Lieto fine. 
Bene Geroge, e la guerra dove l'hai lasciata? Dove sono le sofferenze, gli orrori, le disperazioni, le dure sconfitte?
Tutto funziona alla perfezione per l'insolito plotone che si sposta in uno scenario che, strano ma vero, sembra tutto tranne che un territorio di conflitto. 
Risulta infatti decisamente falsa e incoerente la ricostruzione storica che questo Monuments Men fa del periodo e degli ambienti dell'epoca. La guerra non si vede e non si sente, e per tutta la durata della pellicola ci pare di assistere solamente ad un gioco avventuroso alla ricerca dell'opera perduta.
Quello che invece dobbiamo sopportare sono i continui discorsi ad effetto, sull'importanza di quest'arte che forse "vale più di una vita umana", e tutte quelle insopportabili sequenze che, imponendosi come contenitori di ricchi e preziosi (?) insegnamenti sul valore della cultura, tralasciano ciò che avrebbe potuto veramente dare spessore al film. Insomma, una pellicola dalla struttura narrativa semplice e così lontana dal contesto di riferimento da risultare spesso irritante.
Davvero dobbiamo credere a quello che qui ci viene raccontato?

Purtroppo, Monuments Men non funziona anche per tanti altri (troppi) motivi.
La regia è assente e senza alcun tipo di inventiva. Tante sono le sequenze prive di senso e inserite esclusivamente come riempitivo. Siamo davvero lontani, qui, dal Cinema.
I personaggi sono stati scritti solo nei loro tratti principali e marginali e, per questo, risultano ben poco credibili e, dispiace dirlo, anche un po' imbarazzanti. 
In questo caso, la scelta di dirigere un cast di grandi stelle ha funzionato solo a livello di marketing. Bill Murray, Matt Damon, John Goodman e lo stesso Clooney fanno il loro lavoro, ma nonostante l'impegno (non di tutti) non riescono a convincere. Solo Cate Blanchett, a mio avviso, merita di essere menzionata positivamente. 

Insomma, c'è davvero poco (niente?) che funziona nell'utlima fatica dietro la macchina da presa di George Clooney. Monuments Men non solo non riesce a convincere, ma risulta parecchio approssimativo e in molti casi irritante, per non dire imbarazzante. 
Non c'è altro da aggiungere se non un "provaci ancora George".

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Ultimi commenti

  1. EightAndHalf
    di EightAndHalf

    Sottoscrivo tutto, c'è poco e nulla nel film di Clooney. E aggiungerei che questa difesa del 'raggiungimento culturale occidentale' è ipocrita e saccente, perché di nomi di artisti ne vengono citati pochi e quelli che il pubblico può capire immediatamente (Vermeer, Michelangelo): è uno sguardo qualunquista e imbarazzante. Noioso. Ciao!

  2. myHusky
    di myHusky

    Qualunquista e imbarazzante lo sguardo e il modo in cui questo "sguardo" ci viene mostrato. Non c'è davvero niente da salvare. Ciao!

  3. yume
    di yume

    Vedi my Husky, non è tanto l'assenza di guerra guerreggiata o comunque rappresentata nelle rovine che semina su uomini e case e cose quello che ci manca (pensa ad Alexandra di Sokurov, dov'è la guerra? Pensa a Shoah di Lanzmann, dove sono i nazi? e i lager? bei prati verdi e solo qualche vecchietto sfuggito a Norimberga e ripreso di nascosto durante un'intervista). Quello che qui manca è la vergogna, il senso del limite. Gli States che vengono a salvare il patrimonio artistico dell'Europa! Ok, l'avranno anche fatto, in un commento alla mia opinione ho parlato di schizofrenia diplomatica, fanno e disfanno sempre tutto, ma dio buono, che ci risparmino la loro retorica, le loro torte zuccherose, la loro bulimia! Dici bene, Cloney è una super star, dunque grandi mezzi, grandi capitali, il cinema sta diventando questo ormai e sarà la sua rovina.

  4. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    ... e poi alla fine a Dresda, a Hiroschima o anche qui da noi a Cassino non solo non hanno "salvato l'arte" ma hanno anche mietuto - persino inutilmente - tante vite. Non ho visto il film e non posso giudicare (ma avverto la retorica tutto americana che mi risulta sempre molto fastidiosa). Meglio allora ritornare a guardare (sullo stesso tema del salvamento delle opere d'arte trafugate dai nazisti) "il treno" (dove gli eroi - i ferrovieri francesi - sono molto più a dimensione d'uomo).: Non è un capolavoro nemmeno quello ma credo che valga la pena rivalutarlo

  5. myHusky
    di myHusky

    @yume L'assenza della guerra in sé, come dici tu, può non essere un grande problema. Il fatto è che, appunto, questo vuoto viene colmato dalla classica "retorica americana", come dice @spopola. Questo modo di porsi nel raccontare le loro imprese di "salvataggio" risulta terribilmente irritante, senza dimenticare tutti gli altri problemi del film. Grazie mille per i vostri commenti. A presto :)

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