Regia di Herbert J. Leder vedi scheda film
transizione in piena regola. al 1970 mancano solo tre anni e i costumi cominciano a ridursi sempre più. ma in questa produzione britannica sembra che i costumi piacciano più della pelle desnuda. un mio amico direbbe che manca un bel pò di f..a e qualche tirannosauro, visto che di nazisti invece ce n'è in abbondanza. se dev'essere trash, esageriamo, e invece già dopo i titoli di testa la noia comincia a farla da "mistress". se è vero e documentato che dopo la guerra molti nazisti colonizzarono il sud america, riparandovi a tranquilla e beata vita, in questo "CADAVERE NEL FREEZER" i nazisti hanno con pochissima fantasia (ed evidentmente anche penuria di mezzi) varcato la manica e riparato in terra d'albione, riducendosi a cellule dormienti in attesa di riconquistare il mondo(alla faccia dei servizi segreti). il dottor norberg sovvenzionato senza fondo da generali in "pensione", ha proseguito senza mai fermarsi , (indisturbato tra l'altro), gli esperimenti iniziati durante la guerra sulla rigenerazione di tessuti, tentanto la refrigerazione di corpi umani interi. ovviamente c'è un piano per ritornare a conquistare il mondo, ma fortunatamente a distanza di vent'anni, i corpi scongelati, sono degli involucri vuoti col cervello irrimediabilmente danneggiato. piuttosto canonico nello svolgimento, e profondamente ancorato all'aspetto gotico coi sotterranei minacciosi e umidicci, il servo mezzo scemo, il film non offre particolari distrazione se non una testa staccata dal resto del corpo(interpretata da un'appassionata kathleen breck) che segnerà una svolta nello svolgimento dei piani diabolici dei nazistoni irridenti. abbiamo la bella di turno(anna palk), ignara del percorso storico dello zio e di ciò che accade nel suo laboratorio ma in contatto telepatico con la testa decollata e l'eroe che se ne innamorerà, una pertica di spilungone ben poco incisivo, che ha studiato e sviluppato le scoperte del dr norberg sulla rigenerazione dei tessuti, riuscendo a far sopravvivere una testa staccata dal resto del corpo. con tanta carnazza al fuoco c'era sicuramente bisogno di un regista più folle e libero, e non un mestierante come lo sconosciuto herbert j. leder, stanco timbratore di cartellino al servizio dello studio di produzione. non c'è un nudo gratuito, pochi dettagli del cervello esposto, edward fox ad inizio carriera che un morto scongelato e tante chiacchiere. oltre alla breck che interpreta la testa, abbiamo ANN TIRARD nel ruolo della signora schmidt con accento poco britannico in una gustosa parte di donna sfregiata, piuttosto iconica invero....
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