Regia di Tomasz Wasilewski vedi scheda film
L'ALTRO FESTIVAL -TORINO TGLFF
Essere belli: piacere e farsi desiderare costituisce indubbiamente quasi sempre, o comunque molte volte, un immeritato vantaggio rispetto a chi deve puntare su altri valori, magari piu' concreti, ma spesso meno appariscenti o evidenti rispetto all'aspetto esteriore.
Nello sprint della vita dunque, il bel Kuba parte con un vantaggio di qualche spanna rispetto a molti altri concorrenti. Peccato che la sua quotidianita' appaia comunque un po' irrisolta e sempre in bilico tra lo spiccare il volo e lasciarsi travolgere dall'abisso.
Studente di una scuola sportiva che lo allena per il nuoto agonistico, al fine di farlo entrare a far parte nella squadra olimpica, il giovane non pare possedere la determinazione che potrebbe completare la sua naturale predisposizione per quella disciplina.
Il ragazzo inoltre vive in casa della ancor giovanile madre, mantenuto da quest'ultima e dalla bella fidanzata bionda che costui ospita in camera propria col disappunto della sospettosa e gelosa genitrice.
Grazie alla fidanzata, ad una mostra d'arte a cui partecipa malvolentieri tra imbarazzo e noia, si imbatte in un bellissimo coetaneo, il quale perde la testa per il nostro aitante nuotatore, insospettabile, spesso un po' gretto e ombroso, che tuttavia non disdegna, pur rifuggendo piu' che puo' quegli stimoli nemici, certe attenzioni maschili in cui si era imbattuto episodicamente negli spogliatoi della piscina, salvo poi rinnegarle con una certa violenza e determinazione una volta soddisfatta la propria libido.
La situazione precipita quando Kuba inizia a provare pure lui una attrazione forte ed irresistibile per il nuovo amico, destando sospetti sempre piu' evidenti ed imbarazzanti in famiglia.
Floating skyscrapers, del polacco Tomasz Wasilewski, e' un po' il solito, risaputo, puntuale film sul coming out da parte di un insospettabile; un percorso doloroso e in grado di sfaldare gli equilibri gia' precari che gia' il titolo un po' metaforico preannuncia. Tuttavia pur non rinunciando a scivolare nei luoghi comuni del dramma anche un po' scontato, della tragedia piu' cupa e nera a cui conduce l'intolleranza, l'ignoranza e la bestialità umana ancora dilaganti purtroppo un po' ovunque, la pellicola riesce, almeno a tratti, a risollevarsi da un puntuale dejà-vu grazie ad una insolita atmosfera grigia e soffocante che avvolge, come in una nube pensierosa e opprimente, tutti i personaggi coinvolti, impegnati tutti ad affrontare una lotta senza fine per vedere prevalere ognuno il proprio interesse, personale o dei propri cari, in un percorso ad ostacoli spesso insormontabili, e sempre opposto e contrario a quello che invece vedrebbe soddisfatti gli avversari.
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