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Il fiume rosso

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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La recensione su Il fiume rosso

di steno79
9 stelle

Howard Hawks è stato uno dei maestri del cinema hollywoodiano classico e ha lasciato la propria impronta in quasi tutti i generi: questo film è il primo di cinque western diretti dall'autore, ma in genere, quando si parla del suo capolavoro western si fa sempre il nome di "Rio bravo" (Un dollaro d'onore, 1959), divenuto con gli anni un film di culto soprattutto presso la critica francese. Tuttavia, anche questo "Red river" mi sembra un'opera di ottima qualità, forse un pò dimenticata e rimossa al giorno d'oggi: abbiamo a che fare con un film maestoso e solenne, con momenti di straordinario lirismo e una buona dose di complessità psicologica nel rapporto fra i personaggi di John Wayne e Montgomery Clift, che all'inizio sono come un padre e il proprio figlio adottivo, ma, durante la lunga traversata per vendere il bestiame, si fanno sempre più antagonistici, fino a ricordare quasi la vicenda dell'ammutinamento del Bounty. Il personaggio di Wayne è quello di un uomo ossessionato, con numerosi risvolti sgradevoli che anticipano di alcuni anni l'Ethan Edwards di Sentieri selvaggi, e permette all'attore di dare la misura del suo talento in una performance molto più complessa rispetto ai suoi ruoli "standard" (anche il suo maestro Ford dovette complimentarsi con Hawks per questo ottimo risultato). Anche la recitazione di Montgomery Clift è notevolmente interiorizzata secondo i metodi dell'Actor's Studio, mentre fra i caratteristi domina Walter Brennan nel ruolo umoristico del vecchietto Groot, che anticipa quello quasi identico in "Rio Bravo". Splendide le immagini fotografate in bianco e nero da Russell Harlan, con la mitica sequenza dell'attraversamento del fiume da parte delle bestie, vero tour de force tecnico magnificamente sottolineato dalle musiche di Dimitri Tiomkin (il tema musicale verrà anch'esso ripreso in "Rio Bravo", film che deve più di qualcosa a questo, nella canzone "My rifle, my pony and me" cantata da Dean Martin). Qualcuno sostiene che il lieto fine con la riappacificazione di Dunson e Matthew sarebbe di maniera e poco in linea con l'andamento del film, e che la storia d'amore fra Matthew e Tess Millay risulterebbe ugualmente piuttosto debole, ma io non sono del tutto d'accordo: nel finale il personaggio di Joanne Dru svela ai due uomini il proprio infantilismo, impedendogli di uccidersi a vicenda, e per una volta questo scioglimento risulta abbastanza gradito allo spettatore che si era appassionato alla vicenda e ai personaggi, anche se probabilmente il finale drammatico voluto dallo sceneggiatore e autore del romanzo Borden Chase, in cui John Wayne moriva, sarebbe stato più coerente. Nel complesso, pur con questi limiti rimane uno dei vertici nella filmografia di Hawks. Cercate di vederlo nell'edizione originale in dvd, perchè quella italiana che circola normalmente è tagliata di almeno mezz'ora ed elimina scene anche importanti per la comprensione della vicenda, oltre che alcuni personaggi come quello di John Ireland.

voto 9/10

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