Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Film d'azione con la solita miriade di stereotipi del cinema eastwoodiano, con i medesimi elementi presenti nei film diretti o soltanto interpretati dal cineasta californiano. È da apprezzare qualche supplementare goccia d'ironia (alla fine la recluta ricalca i comportamenti che all'inizio aveva riscontrato con disappunto nel veterano), ma la sostanza è la stessa da giustiziere con il distintivo di sempre. Di diverso c'è che ormai i metodi del superpoliziotto non vengono più sanzionati dai superiori con la sospensione dal servizio che era di prammatica per l'ispettore Callaghan, ma anzi premiati, visto che alla conclusione di un'indagine tutt'altro che incruenta (considerando che si parla di furti d'auto) il caro Nick Pulovski si ritrova dietro alla scrivania da tenente.
Per il resto c'è di tutto: il conflitto tra il poliziotto esperto e il novellino, il conflitto di quest'ultimo con il padre milionario, il delinquente genio del male (l'improbabile portoricano Raul Julia nella parte di un criminale tedesco), la bella e perversa (l'altrettanto improbabile, per questa parte, Sonia Braga), la mogliettina indifesa del giovane poliziotto, gli inseguimenti in auto e in moto, il rapimento, il riscatto, le scazzottate, le sparatorie, il localaccio dove pullulano i fiancheggiatori del malvagio, gli scagnozzi, le spie e chi più ne ha più ne metta. Troppo anche per lo stesso Eastwood, che dopo La recluta ha comunque impresso una svolta al proprio cinema, sostanzialmente smettendo di dirigersi quale poliziotto dal carattere rude e dai metodi ancora più intransigenti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta