Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
L'impostazione è tipicamente 'alla Rivette': dramma corale incentrato su figure femminili con minima dotazione di informazioni per lo spettatore. Quel che sconcerta, però, è che come già aveva dimostrato in passato (si pensi anche solamente ad Out 1, del 1971: oltre 12 ore di durata!), il regista francese non riesce a limitarsi: questa Recita a quattro consta di oltre due ore e mezza di pellicola e per lo più si tratta di dialoghi assolutamente non funzionali alla comprensione della storia (in parole povere, chiacchiere), mentre l'azione è davvero pochissima. Oltrettutto il titolo è fondamentalmente sbagliato, poichè la recita è per un totale di sei persone: le quattro ragazze che condividono l'appartamento al centro delle vicende, la loro amica ed un uomo; fulcro di tutto quanto è ad ogni modo il teatro - il che riporta proprio ad Out 1 - e la sceneggiatura firmata dal regista con Pascal Bonitzer e Christine Laurent richiama l'arte della recitazione numerose volte. Buoni gli interpreti, ma lascia perplessi il significato di un simile lavoro: vita e teatro che si mescolano di continuo, con un sottofondo noir talmente oscuro da rimanere per lo più incomprensibile, il predominio caratteriale della femmina sul maschio: ma che c'è di nuovo o di significativo? 4,5/10.
Quattro ragazze dividono un appartamento; insieme ad una quinta amica recitano in una compagnia teatrale. Una sera un misterioso individuo si presenta ad una di loro, salvandola da alcuni malintenzionati per strada; da quel momento l'uomo si inserisce nella vita delle ragazze...
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