Regia di Park Hoon Jeong vedi scheda film
Angolo di Paradiso cinematografico da sempre, la Corea Del Sud. E ancora una volta non delude. Hoon Jeong ci porta in un gangster movie tipico di quelle parti, un thriller che dà punti alla maggior parte delle produzioni hollywoodiane. Trama complessa, che vede protagonisti vari gruppi mafiosi che si muovono fra Seoul e Shanghai, tutti per avere il controllo di una importante società, la Goldmoon, dopo la "casuale" dipartita del vecchio, potente, reggente. Il gioco al massacro, ma portato sullo schermo con il giusto stile e la giusta misura, coinvolge poliziotti e gang, in un rimando di specchi e doppi giochi, infiltrati e pentiti, che riusciranno, miracolosamente, a combinare il quadro finale dopo oltre due ore di tensione e di altissimo Cinema. Ancora una volta sono proprio la regia, gli attori e la trama a fare la differenza, e dopo un inizio farraginoso, vuoi per i nomi, non sempre facili da ricordare, insieme alle facce, con un po' di sana perseveranza si viene a capo della matassa, con le sue sfumature labilissime fra buoni e cattivi e i suoi improvvisi scoppi di violenza (magistrale la scena nell'ascensore). Un film implacabile, che si prende i suoi tempi, larghi, ma che ripaga. Eccellente, anche senza le facce bollite degli americani, incapaci ormai, se non raramente, di tale maestria.
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