Regia di Park Hoon Jeong vedi scheda film
New Wolrd è un film sud-coreano del 2013, scritto e diretto da Park Hoon-jung.
Sinossi: Poco dopo la scarcerazione per assenza di prove, il più potente boss della malavita coreana, Seok Dong (Lee Geung Young), presidente della multinazionale Goldmoon, perde la vita a causa di un incidente stradale quindi le varie fazioni associate al gruppo Goldmoon si sfideranno per arrivare al vertice; contemporaneamente la polizia di Seul, prova a sfruttare a proprio vantaggio questo episdio dando vita all'operazione New World, capitanata dal commisario Tang (Choi Min-sik).
Tang si servirà letteralmente di una serie di agenti infiltrati come Lee Ja-Sung (Lee Jung-jae) ,infiltrato da più di 8 anni ormai è un membro di spicco dell'organizzazione nonchè grande amico di Jung Chung (Hwang Jung Min) potente boss di un gruppo associato che punta a prendere le redini del defunto Seok Dong, tuttavia Lee Joong-gu (Park Sung-woong) altro membro illustre e di potere della Goldmoom proverà a diventare il nuovo padrino.
New World è senza ombra di dubbio uno dei capolavori del noir coreano contemporaneo e gran parte del merito è del regista Park Hoong Jung che da perfetto sconosciuto nel giro di tre anni è diventato fenomeno di culto della cinematografia coreana; Park H.J nel 2010 realizza due sceneggiature ormai storiche ossia I Saw the Devil di Kim Jee-woon e The Unjust (altro noir eccelso) di Ryoo Seung-wan....
Park H. J. rientra di diritto nella cosiddetta generazione cinefila dei 70, ossia la nuova new-wave coreana formata da registi nati quasi tutti nel 1970; autori che hanno dato linfa e vitalità al cinema di genere locale amalagamandolo con molto cinema straniero, americano e hongkonghese in primis e Park non fa eccezione.
Il film richiama innanzitutto Infernal Affair per quanto riguarda il tema e sviluppo dell'infiltrato, tuttavia se nel film di Andrew Lau e Alan Mak la difficoltà di essere un uomo di legge infiltrato in una organizzazione malavitosa ed estramemnte violenta era un tema cardine, Park ,pur non sottovalutando questo aspetto, preferisce esplorare le strutture e i meccanismi di potere all'interno delle organizzazioni criminali quindi realizza quasi un film sulla politica della malavita agganciandosi ad un latro capolavoro di Hong Kong: Election di Johnnie To (tuttavia siamo di fronte a due stili registici completamente diversi).
Sempre sul tema dei richiami, in patria il film è stato paragonato al Padrino di Coppola, il regista a tal proposito ha ammesso di amarlo alla follia (visto oltre 100 volte, almeno così dice) e infatti verso il finale troviamo un omaggio sentito e molto funzionale al racconto e mi riferisco alla scena dove assistiamo alla porta che si chiude ,la macchina da presa posizionata all'interno dell'appartamento, con il protagonista ormai fuori dall'appartamento e fuori campo con la moglie che lo aspetta in casa ed il tutto serve ad enfatizzare la sua trasformazione da uomo di legge a boss mafioso.
New Wolrd tuttavia è molto di più di un noir che si ricollega ai grandi "classici moderni", Park H. J mette in scena un soggetto complesso ed impeccabile nello sviluppo, pensiamo al Mcguffin iniziale inerente alla morte del boss, molti personaggi intuiscono che non si tratta di un fatale incidentte bensì diun omicidio premeditato ma la questione non verrà mai affrontata/svelata.
Interessante anche le rappresentazioni sia del capitano Kang, pronto a tutto pur di sgominare ed arrestare i malviventi oppure pensiamo all'imprevedibile Jung Sung che oltre ad amare i vestiti di marca è davvero amico del protagonista Lee Ja-sung, rapporto che potrebbe richiamare la bromance hongkonghese di John Woo, qui però meno enfatizzata ma pur sempre presente ed evidente.
Perfetta anche la regia, dove prevale uno stile molto elegante contraddistinto da lenti moviementi di macchina e carrellate passando ad improvvise espolsioni di vioenza alla Kitano come la scena di tortura con cui si apre il film oppure l'eliminazione di alcuni infiltrati.
Immancabile anche una lunga sequenza di lotta dove le pistole (come spesso succende per il gangster movie sudcoreano) lasciano il posto a spranghe e coltelli; qui la regia è sublime, per prima cosa in scena ci sono tantissimi soggetti (30/40) ma la regia non è per nulla confusionaria; si parte con long take e campi totali per poi entrare nel vivo dell'azione con la macchina da presa che segue imperterrita alcuni personaggi, detto questo la sequenza trova il suo apice quando il regista ci regala una plonge mostrandoci 6/7 cadaveri ammassati, all'interno di un ascensore dove spicca ovviamente il colore del sangue.
Il film inoltre presenta anche delle venature critiche (costante del cinema di genere coreano) in particolare modo Park sottoliena l'inneficacia della magistratura per fronteggiare organizzazioni mafiose, inoltre ci mostra un lato quasi nuovo delle forze dell'ordine pronte a tutto pur di arrivare al proprio scopo (tendezialemente vengono rappresentate come impotenti di fronte al crimine)
Due parole sul cast, Park Hoon Jung si circonda di stelle:
Lee Jung-jae: The Housemaind, The Thieves
Hwang jung-min: Veteran, The Unjust
Choi Min-sik: Old Boy
Svariati camei da Lee Geung-young (Steel Rain) passando per due super big come Ma Dong-seok (Train To Busan) oppure la super star Ryoo Seung-bum (The Injust, The Berline Fire, The Net)
The World è 134 minuti di pura poesia e politica criminale
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