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Rebecca, la prima moglie

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Rebecca, la prima moglie

di Gangs 87
8 stelle

Durante la mia espansione cinematografica non potevo non imbattermi in un film di Alfred Hitchcock anche e soprattutto perché mai ne avevo visto uno per intero ma mi ero sempre imbattuta in spezzoni già iniziati o pronti a finire. Questo è curato benissimo, nei minimi dettagli, come solo un vero Maestro del cinema sa fare. La storia scorre bene e da subito si capisce chi bisogna tenere d'occhio: Judith Anderson (ce lo indica lui stesso con un'inquadratura personale appena l'attrice compare) nello sguardo assente e funereo della poco simpatica domestica di casa de Winter plagiata dall'amore per Rebecca (la defunta moglie del protagonista citata nel titolo) che pur non essendoci è sempre presente tra le cose e le persone attraverso una R incisa e ricamata dappertutto che, oltre al nome, indica il Ricordo di un Rimpianto da parte di Massimiliano (affascinante Laurence Oliver che non mi faceva mai staccare gli occhi da quella fossetta sul mento) che vive alla ricerca di un alibi che possa donargli amore e futuro. Joan Fontaine che si aggira tra quel castello troppo grande dalle porte enormi non può che ricordare Alice nel paese delle meraviglie (come poi la definirà il “suo” Max), senza nome per creare una voragine tra lei e quella figura inesistente ma onnipresente che imbarazza perfino lo spettatore che, incantato, non può fare altro che chiedersi  chissà come Sir Hitchcock avrebbe immaginato quella storia se avesse avuto a disposizione il colore.

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Ultimi commenti

  1. (spopola) 1726792
    di (spopola) 1726792

    siamo magari più dalle parti di Barbablu che di Alice... in ogni caso visto che il colore era già largamente in uso, Hitchcock confermerebbe ancora per questa storia il bianco e nero con tutte le sue infinite sfumature di grigio spesso più immaginifico ed evocativo nel suggerire "inquietudini" e suggestioni emotive

  2. Gangs 87
    di Gangs 87

    Condivido la scelta di Hitchcock ma non puoi negare che, un bravo regista, riesce a rendere tali sensazioni anche con il colore, anzi mi permetto di dire che forse diventa anche un tantino più difficile. la scelta del bianco e nero probabilmente è solo da considerare come quella più vicina a Hitchcock nel momento in cui ha ideato il film :D

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