Regia di Alain Guiraudie vedi scheda film
A poco tempo dalla presentazione a Cannes ne "Un certain regard", ecco arrivare nelle sale francesi il classico film che farà scandalizzare quel ceto bigotto (e spesso ottuso) che anche in una nazione aperta e progressista come la Francia, si fa sentire prepotente ed impetuoso con i suoi veti e le sue immotivate urla allo scandalo e alla vergogna. Infatti dai giorni scorsi, alla vigilia dell'uscita nelle sale del film, il manifesto tutt'altro che scandaloso della pellicola è stato dapprima ritirato dalle affissioni perché tacitato come contrario alla morale, poi rimesso in mostra una volta ragionevolmente accertata la sua assoluta coerenza con le più ragionevoli regole della decenza; una locandina che ritrae un disegno stilizzato francamente gradevole e a tratti quasi volutamente puerile con un primo piano su due uomini che si baciano (piuttosto castamente) nel contesto agreste e sereno di un bosco in riva ad un lago, mentre in sottofondo degli uomini nudi, ma senza esibizione, si rilassano lungo la riva del bacino. Chissà se tutti costoro che si sono scandalizzati per così poco, avessero osato entrare in sala a vedere fino in fondo la pellicola cosa avrebbero potuto pensare?
Si perché da registi non è necessario chiamarsi Lars Von Trier per strombazzare a gran voce che è il momento di coniugare una storia compiuta con una rappresentazione senza veli o falsi pudori del sesso. E dunque aspettando (sempre con trepido interesse, ci mancherebbe) l'ultima eccentrica fatica del controverso, astuto e dotato regista danese, ecco che "L'inconnu du lac" del francese Alain Guiraudie ci sorprende almeno per due caratteristiche: in uno scenario quasi documentaristico che punta alla semplicità per introdursi più intimamente in un paesaggio naturale che fa molto più che da sfondo ad una placida serie di giornate di siesta e sole da parte di alcuni villeggianti presso un lago noto per incontri omosessuali e frequentato da bagnanti naturisti, un ragazzo disoccupato di nome Frank intreccia amicizia dapprima con un solitario e taciturno uomo grassottello, minato da complessi e da manie quasi puerili (come quella di non nuotare per paura di finire in pasto ad un leggendario pesce siluro che alcuni dicono abitare quelle acque); un individuo che male accetta le sue tendenze omosex e sceglie deliberatamente la via della solitudine per rinnegare i suoi innegabili istinti sessuali o quanto meno per reprimerli; poi e soprattutto con un bellissimo ed affascinante uomo sui quarant'anni, che lo distoglie dalla semplice curiosità mista a tenerezza che gli suscita il primo individuo, per venire attratto da una morsa di desiderio sessuale incontenibile, nonostante l'uomo stia già frequentando un altro ragazzo. Naturale che l'amicizia pura e disinteressata per il solitario problematico tipo grassottello possa almeno in parte scemare quando l'attrazione sessuale per il bel quarantenne viene condivisa dall'interessato nei boschetti che precedono la spiaggia e la riva del lago. Ma quando una sera Frank assiste all'omicidio per annegamento da parte dell'affascinante uomo nei confronti del suo possessivo giovane amante, ecco che nel giovane protagonista si accende una spia di avvertimento che gli indica di stare lontano da quel pericoloso individuo: un avvertimento che tuttavia non è facile da tenere a mente e che viene inevitabilmente disatteso quando l'attrazione fisica è così forte e così efficacemente condivisa. E mentre le giornate trascorrono tra amori clandestini, promiscuità, voyeurismo, ed indagini sempre più serrate da parte di un goffo ma scaltro e perspicace poliziotto chiamato ad far luce su quello strano controverso episodio di annegamento, ecco che in Frank i dubbi di coscienza si scontrano con la voglia di pretendere tutto per sè quel pericoloso amante assassino, ancora e nonostante tutto così irresistibile.
Guiraudie ha l'intelligenza e la coerenza di non nascondersi dietro una foglia di fico per rappresentare le abitudini erotiche di una zona di battuage e commercio di carni immersa in un verde dai contorni innocenti; di non rinunciare alla rappresentazione inevitabile di membri eretti dall'impeto dell'attrazione, di fellatio consumate all'aria aperta ed eiaculazioni prepotenti ed istintive. Spicca nell'opera il coraggio di non tirarsi indietro scendendo a banali compromessi, quando il sesso è necessario che vada rappresentato in tutta la sua complice veridicità per rendere credibile la rappresentazione senza veli e falsi pudori di un amore carnale che totalizza e crea dipendenza; questo più ancora del non trascurabile crescendo noir, è l'aspetto che rende notevole la pellicola, che man mano che procede all'epilogo (quasi una resa dei conti con finale semi-aperto) cresce parimenti nel suo intreccio con una suspence dai risvolti inquietanti ed accattivanti insieme.
Un buffo ma acuto investigatore che sembra un topo da biblioteca, nell'interrogare con una certa insistenza l'innocente ma molto informato e poco collaborativo Frank, gli domanda pure (retoricamente) come sia possibile che in tutta una spiaggia che vive di amori frugali e clandestini, la sparizione di uno di loro stessi, con le medesime passioni, pulsioni ed interessi, possa passare come un evento destinato ad essere cancellato; come se non riguardasse nessuno di loro e come se nulla fosse occorso tra gli ameni sentieri tortuosi di quel bosco che dolcemente digrada al lago. "Che genere di rapporto balordo avete gli uni con gli altri se poi dopo quello che è accaduto a quel povero ragazzo, ognuno di voi torna in quello stesso posto con l'indifferenza spudorata come se nulla fosse successo?".
"L'inconnu di lac" è un noir che scava dunque nelle profondità di rapporti umani che non riescono ad andare oltre un superficiale appagamento dei sensi, che come tale si dimostra inevitabilmente effimero e destinato a non saziare ma solo a placare in modo effimero. L'amore sostituito da una passione che si limita al corpo e che poi non può fare a meno di cancellarlo per passare a nuove emozioni sempre più forti con altra carne. Un protagonista combattuto tra il desiderio di poter appartenere a qualcun altro e una certa naturale propensione alla prudenza, che diventa puro istinto di sopravvivenza dopo esser stato testimone involontario di un omicidio a sangue freddo, spietato e deliberatamente eseguito con una professionalità da killer consumato. Un noir che parte piano, calmo e placido e sfiora le atmosfere pulp in un crescendo di stati d'animo e di emozioni che superano ogni più ottimistica aspettativa. Insomma una sorpresa notevole.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta