Regia di Huang Feng vedi scheda film
Film gemello di LADY KUNG-FU, segnato nel sito col titolo di Hapkido, è una delle vette del cinema delle arti marziali degli anni '70 grazie alla spettacolarità dei combattimenti, forse mai così ben mostrati negli anni precedenti. Il cast è pieno di volti noti al genere come Carter Wong, Kenji Kazama e i due futuri compari di Jackie Chan, Biao e Hung, nel ruolo di due ufficiali giapponesi. I protagonisti sono però gli ottimi Angela Mao e Jhoon Goo Rhee. La prima interpretò una vasta quantità di pellicoile del genere, comparendo anche in alcuni dei quattro capolavori diretti da Bruce Lee. Il secondo è invece un famoso maestro coreano di arti marziali qui al suo primo e unico film. La storia si svolge ai tempi della Corea del Sud invasa dall'esercito giapponese, e vede un gruppo di ribelli opporsi agli invasori sfruttando la loro abilità nelle arti marziali. Inseguito dai giapponesi, uno dei membri della resistenza trova rifugio in una chiesa cattolica. Il prete che la gestisce viene però cattutrato e torturato, spingendo il leader dei rivoltosi (interpretato da Joohn Rhee) a consegnarsi. Questo non basterà però a salvare la vita al prete, rendendo quindi inutile il gesto eroico del ribelle. Alcuni degli uomini fedeli al prigioniero (interpretati da Angela Mao e Carter Wong) decidono però di provare a liberarlo prima di sfuggire per la Cina, aiutati in questo anche dalla giovane figlia del prete... Molto ben realizzato, si mostra ancora superiore al film precedente che già si era rivelato un cult. Rispetto a LADY KUNG-FU viene ripreso lo stesso cast, con l'aggiunta di Joohn Rhee, oltre che il medesimo regista. La storia non è mal sviluppata risultando abbastanza drammatica e convincete, ma si confermano comunque le arti marziali il maggior elemento di interesse. I combattimenti che si susseguono sono numerosissimi e sempre di alto livello. Merito del cast, specilamente di Angela Mao qui nel suo periodo migliore, oltre che dell'altro protagonista Rhee. Non avevo invece riconosciuto Sammo Hung, vestito da giapponese coi capelli lunghi, che qui però non ha una gran parte. Riuscitissimo inoltre il lungo finale con lo scontro tra Rhee e Kazama. Qualche incongruenza nella storia non manca e lo sfondo pelitoco è rappresentato in modo decisamente approssimativo, ma se piace il genere è un altro titolo di sicuro interesse. Consigliatissimo
Ottima
Non male, anche se questo rappresenta il suo unico lavoro di attore
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