Regia di Negar Azarbayjani vedi scheda film
UNE FEMME IRANIENNE ( versione francese di "Facing mirrors", il più interessante titolo internazionale) porta la firma del regista iraniano esordiente Negar Azarbayjani.
Il film, datato 2011, narra dell'incontro tra una tenace giovane donna e madre di famiglia di nome Rana che, all'insaputa dei membri della sua famiglia, di giorno guida un taxi per raccimolare i soldi necessari a far scarcerare il marito,finto in prigione dopo che il suo socio è scappato col malloppo lasciandolo pieno di debiti e destinato alla bancarotta.
Per caso la dona incontra ed accompagna in un lungo percorso fuori Teheran una giovane di nme Adineh: un tipo strano, dall'incedere mascolino, che si scopre sta cercando di scappare dall sua ricca famiglia che la vuole costringere a sposare un cugino addirittura il giorno seguente.
La ragazza infatti è un transessuale che cerca di espatriare in Germania per sottoporsi all'operazione definitiva che la renderà uomo. La tradizione della giovane tassista, rigorosa con i dettami di vita imposti, soprattutto alla donna, da una società inflessibile come quella musulmana iraniana, si scontra con la eccentrica necessità di riprendere a respirare trovando la soluzione definitiva di un inaccettabile status che non si riesce più a sopportare.
E se subito la taxista ammonisce la giovane con “tu stai facendo qualcosa che va contro Dio e la natura e dunque stai peccando”, poi pian piano la donna si rende conto della legittimità del desiderio di quel mancato uomo che ora si fa chiamare Eddie.
Facing Mirrors è una ulteriore conferma dello stato di salute miracoloso e invidiabile in cui versa il cinema iraniano, che pur vessato da un regime spesso ostile se non censurante, e costretto a budget di fortuna, sforna ogni volta opere che sfiorano il capolavoro.
Prima di Taxi Teheran di Pahahi, un altro film incentrato, almeno parzialmente, su un taxi e sulle storie che un incontro fortuito riesce a creare e portarsi dietro, fino ad un sofferto lieto fine che apre le porte della speranza per due donne sofferenti che invidiano reciprocamente il proprio status e la propria posizione, sociale e familiare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta