Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
uno Scorsese "minore", ma comunque imperdibile, dirige una commedia paranoica, sconnessa, allucinata, perennemente in bilico tra realta' e immaginazione. Pupkin e' un petulante outsider che cerca di integrarsi nella societa' che conta; un lucido folle come tanti altri abitanti della Grande Mela, la cui strada verso il successo passa necessariamente da vie violente. Sotto la scorza di una commedia grottesca e paradossale, il grande regista ritrae con ferocia e amarezza i meccanismi dello showbusinnes
niente di che; merita invece una citazione l'attrice che interpreta Masha, un personaggio caratterizzato dall'impotenza e dall'incapacita' di cogliere al volo le occasioni cercate per una vita (a differenza di Pupkin, brillante e professionale...)
in sordina, ci regala una performance raffinata e straordinaria
NON VOGLIO ASSOLUTAMENTE PIU' SENTIRE CRITICHE SUL SUO CONTO: qui, e' all'apice del suo istrionismo!!!
in questa occasione, lascia da parte i virtuosismi con la macchina da presa e il montaggio nevrotico che caratterizza le altre sue opere: tuttavia, la nevrosi e la tensione sono date dal dialogo serrato, dalla frantumazione narrativa, dal ritmo sincopato della vicenda, da una violenza che e' sempre li' sul punto di esplodere
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