Regia di Richard Donner vedi scheda film
Il sergente della polizia di Los Angeles Roger Murtaugh indaga sulla morte di Amanda, una ragazza suicidatasi mediante lancio dalla finestra di un grattacielo. Figlia di Michael Hunsaker, un amico conosciuto ai tempi della guerra del Vietnam, Amanda era coinvolta in torbide vicende di droga e produzioni pornografiche. Il lavoro di Roger è reso più complicato dall'affiancamento di Martin Riggs, un poliziotto con una forte propensione all'uso delle armi, depresso e preda di tendenze suicide a causa della recente morte della moglie. Inizialmente, le cose vanno male, ma pian piano, tra i due investigatori l'affiatamento cresce. Ciò sarà di grande aiuto nella conduzione di un'inchiesta pericolosa. Si scopre, infatti, che Amanda, prima di morire è stata avvelenata. Dietro l'intrigo c'è una spietata gang di trafficanti di droga, la quale, sentitasi sotto pressione dalle attività dei due investigatori, non concederà loro respiro. Un buon poliziesco d'azione, che deve molto del suo successo alle buone interpretazioni di Danny Glover e Mel Gibson. Il primo è nei panni di Roger, un poliziotto cinquantenne, dai modi di fare cortesi e contrario alla violenza. Il secondo è Martin; il suo passato di militare l'ha reso avvezzo all'uso delle armi da fuoco, che estrae anche quando non serve. Istintivo ed apparentemente folle, all'inizio pare una vera e propria mina vagante. Non ispira al collega la minima fiducia. L'altissima pericolosità degli avversari, pronti a tutti pur di difendere il proprio business criminale, tuttavia, non può essere fronteggiata con le buone maniere. Le capacità ed i modi di Martin diventano dunque indispensabili non solo per la soluzione del caso ma anche per la salvezza dei "buoni". Lo stesso Roger, di fronte a tanta crudeltà, vissuta sulla sulla pelle propria e delle persone che ama, abbandona le buone maniere, sfoderando, in prossimità dell'epilogo, una ferocia della quale inizialmente non lo si riterrebbe capace. I personaggi di rilievo aventi una certa età, sono accomunati dall'aver partecipato al conflitto in Vietnam. Solo Roger è riuscito a "rimanere umano". Martin è tornato indurito nell'animo ed abituato alla violenza; i "cattivi" sono reduci che hanno deciso di mettere a frutto le loro esperienze di guerra per la conduzione di affari illeciti. Tra gli interpreti, ho apprezzato particolarmente Mel Gibson, in virtù della sua espressività "border-line" che non lascia mai capire con certezza fino a che punto il suo personaggio sia fuori di testa. Sotto l'aspetto della spettacolarità, trovo che il film sia invecchiato male. Le sequenze di azione, molto fracassone e basate per lo più su sparatorie ed esplosioni, dopo un po', diventano ripetitive. Come riscontrato in altre sceneggiature di medesimi genere, produzione e periodo, l'ambientazione mostra un diffuso benessere di facciata, dietro il quale si nascondono "deserti morali" e disagi sociali quali droga e prostituzione. La "quest" poliziesca ha un buon intreccio. Inizialmente non è chiara la connessione tra la morte di Amanda e le attività della gang di narcotrafficanti; dopo qualche colpo di scena diviene più facile ricostruire la vicenda. Il tono della narrazione è leggero, ma non mancano presupposti e sequenze drammatiche. E' resa con particolare nitidezza la sofferenza di Martin per la perdita della moglie. "Arma Letale" riscosse un notevole successo al momento dell sua uscita, ed ebbe ben tre seguiti. Non è uscito indenne dalla prova del tempo, ma risulta ancora oggi piacevole ed avvincente.
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