Regia di Faruk Aksoy vedi scheda film
Nel vederlo viene un senso d’invidia nei confronti dei turchi, che ancora producono film di questo genere per celebrare le loro glorie passate, mentre l’Europa da decenni sembra bloccata in un tenebroso autolesionismo. La ricostruzione storica riesce ad essere abbastanza fedele, anche se di parte nel porre l’accento sui morti causati dagli europei intervenuti anni prima in difesa dei Balcani, per poi omettere le razzie e i principali fatti di sangue perpetrati da Maometto II, che addirittura sembra praticare un’improbabile tolleranza religiosa nei confronti dei cristiani, con l’evidente scopo di farlo apparire migliore di com’era, in contrapposizione a Costantino XI che appare un po’ troppo strafottente e vizioso; ma almeno viene reso onore all’eroica figura di Giovanni Giustiniani Longo.
Le scenografie sono nella media di quelle che si vedono negli ultimi anni con un ampio uso di computer grafica, ma per quanto riguarda Genova mi sono apparse approssimative e poco realistiche. Mentre le scene di battaglia sono abbastanza buone.
Per buona parte del film dunque lo spettacolo è apprezzabile, a parte gli ultimi 10 minuti che sono insostenibili, con un duello protratto oltremisura tra Giustiniani e Hasan avulso dal resto della battaglia e un’entrata a Costantinopoli pacifica, in cui vengono tralasciate completamente la carneficina e le violenze sulla popolazione inerme da parte dei turchi, con addirittura l’ingresso tanto ridicolo quanto fasullo di Maometto II in Santa Sofia come messaggero di pace che promette salvezza e una vita serena ai sopravvissuti.
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