Regia di Norman Foster vedi scheda film
E' un noir abbastanza originale, o probabilmente non è neppure un noir, perché ha poche scene notturne o buie e non ha la pioggia di notte, e anche il tono in generale è piuttosto diverso. Forse è "solo" un bel poliziesco, con abbastanza azione, e una trama che riesce a creare una discreta tensione. Anche la tematica è poco battuta: il testimone di un omicidio, un tipo del tutto comune, deve fuggire i sicari della malavita che lo vogliono far fuori; poi marito e moglie, che ormai si sono ridotti a vivere assieme come due estranei, iniziano a riavvicinarsi in un modo abbastanza curioso. Insomma, siamo lontani da tutti i luoghi comuni del genere, nell'accezione migliore dei termini. Il triangolo sentimentale, comunque, c'è.
La pellicola è ambientata in una invernale ma soleggiata San Francisco, tra le classiche vie in pendenza e il porto, già visti in molte altre opere.
Il film può contare sulla buona interpretazione soprattutto di Ann Sheridan, perfetta nella parte della moglie cinica e annoiata, e su quella di Robert Keith, il commissario di polizia (un duro).
I dialoghi sono veloci e arguti. Il finale sulle montagne russe, con la confusione e le urla di divertimento che si mischiano a quelle di angoscia, è un buon pezzo di cinema. La regia è più che dignitosa.
Insomma, è un film sicuramente da recuperare dal dimenticatoio.
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