Regia di Peter Israelson vedi scheda film
Terry Kyser/AVV. Max:- "Sei finito qui, tu non sei adatto per questo lavoro, torna a fare praticantato in qualche piccolo ufficetto di Milwaukee"
C. Thomas Howell/Monroe Clark-" Hai ragione zio non sono adatto per questo lavoro, io voglio fare l'avvocato."
Giudice del tribunale:- "Signor Barnes, vuole dire qualcosa in merito alla causa in oggetto per cui Lei è qui."
Peter Horton/Zack Barnes:- "No grazie, perché mi sembra che qui contino solo i soldi."
"Il regista, invece, è uno che viene dalla pubblicità della Coca Cola e di McDonald's e lì e rimasto."
Scrivo questa mia per riequilibrare un minimo questo vecchio commento della rivista e con la solita puzzetta sotto al naso spero della vecchia gestione tipo DAMS, scritto da chi è evidente non aveva mai visto il film.
Pur sotto la confezione di un film estivo e dalle convenzioni stesse del genere, quindi inevitabili le parentesi sentimentali, e il potere sembrare ridicolo incentrare qualcosa sul beach volley, si tratta ANCHE di una pellicola che compie un discorso non secondario e da poco sulle speculazioni immobiliari nelle zone estive come Sunset Beach a Los Angeles, sempre molto attuale ovunque, e gli sfratti relativi ai poveracci, fatti eseguire da avvocati d'affari squali(lo zio ricchissimo Terry Kyser con villa hollywoodiana alla Harold Lloyd),che sostengono imprenditori pure in odore di mafia(Gianni Russo, de "Il Padrino").
Esemplare in questo senso la bella sequenza in tribunale per eseguire la sentenza di sfratto al "vecchio" campione scapestrato di beach volley Zack Barnes interpretato Peter Horton(nel miglior ruolo di carriera), con lo scarto d'orgoglio che gli costerà la carriera di C. Thomas Howell, nell'occasione avvocato della società di cartolarizzazione immobiliare che vuole sfrattarlo assieme al boss mafioso per speculare con dei residence sui terreni vicino alla spiaggia, e che invece lo aiuterà perché suo vero amico.
Tutte cose che non possono notare i professorini dell'università che certe cose non possono mai toccare in vita loro, troppo presi a onanizzarsi tutti assieme su certe imperdibili mattonate per acCULturati alla Sokurov.
Esemplari per montaggio di un grandissimo del mestiere come Conrad Buff IV e tecnica le riprese di Ron Garcia del torneo finale di beach volley Josè Cuervo, poco meno di un torneo mondiale, in cui un linguaggio cinematografico molto dinamico e spettacolare riesce ad appassionare e a creare tensione vera persino con gli incontri due contro due giocatori, di beach volley.
E c'è pure Tony Burton, cosa volere di più.
In definitiva un ottimo prodotto vacanziero e sportivo con contenuti edificanti e anche sociali, bene amalgamati, facendo pure discorsi non banali e riflessioni serie su chi perde lavoro e casa cosa non molto difficile in questo tipo di società.
Tutte cose che tanto per dire, due registi-scemeggiatori vacanzieri per eccellenza tipo i Vanzina, non sarebbero MAI stati in grado di fare in TUTTA la loro carriera.E portati ai sette cieli se non con retrospettive e mostre nei musei, pure da riviste come questa ora che non c'è rimasto più nulla, ancora da rivalutare.
Non da poco per il regista americano Peter Israelson in oggetto, "unicamente rimasto agli spot di Coca- Cola e McDonald's.
John Nada
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