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Milionari

Regia di Alessandro Piva vedi scheda film

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will kane

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La recensione su Milionari

di will kane
3 stelle

Alessandro Piva, all'epoca dell'uscita de "Lacapagira", nel 1999, venne salutato come uno dei talenti italiani più promettenti, nel cinema; sono passati oltre quindici anni, e probabilmente Piva non ha avuto la carriera che in molti pronosticavano. Nel suo quarto titolo, narra l'ascesa e la caduta di un clan di camorristi nella Napoli che va dagli anni Settanta, alla conclusione dei Novanta: il protagonista "Alèndèlon" è scisso tra la natura criminale, e le ambizioni ad una vita borghese, sostenuto in questo dalla fidanzata di sempre, poi divenuta moglie, cui piace la vita lussuosa, ma non vuole sapere niente di come il marito provveda alle forti spese. Nello snodarsi di una storia fatta di furti, sparatorie, omicidi e scontro con altri malavitosi, si passa per il terremoto in Irpinia, e la guerra di mafie degli anni Ottanta, in cui i delitti commessi in pieno sole si susseguivano con efficace disinvoltura, Piva, che ha tratto il film dal romanzo di Cannavale e Gensini, dallo stesso titolo, vorrebbe forse fare una sorta di "Romanzo criminale" ambientato nel Napoletano: però il film ha un impianto poveristico che incide non poco sulla riuscita della pellicola ( la sequenza del terremoto vale per tutte, in questo senso, e non è questione di budget, ma di idee, il cinema si può fare anche con trucchi ingegnosi e non costosi), un pressapochismo narrativo che accumula diversi passaggi, tra ellissi e mancati collegamenti, e spesso, manca spessore a diversi personaggi, come la moglie ipocrita eppure fedele di Valentina Lodovini, che si affanna a costruire un carattere inconsistente. 

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