Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film
"si alza il vento bisogna tentare di vivere". gli sforzi di jiro horikoshi per costruire un aereo da combattimento per l'esercito giapponese sono nelle mani di miyazaki l'ennesimo sforzo per dare forma alla sua ansia (perfettamente dissimulata dal suo viso sorridente) di creare un mondo che si affranchi dalle guerre. ovviamente questo non può e non potrà mai avvenire, e lo stesso jiro progetta e poi costruisce il famoso mitsubishi A6M zero che farà quel che farà. progettare macchine volanti è il sogno di un ragazzino che a causa della sua forte miopia, non potrà mai pilotarne uno. lo stesso miyazaki dissemina ogni suo film di più o meno improbabili velivoli che solcano cieli carichi di nuvole o di lampi di guerra. tutte le due abbondanti ore di films sono incentrare sui tentativi di jiro di creare un aereo innovativo e spettacolare e nel film spesso e volentieri lo sentiamo pronunciare frasi in cui si chiede dove mai andranno a fare la guerra. la guerra come spesso accade in miyazaki è presente come germe infettante anche se non come protagonista. il film di una tremendamente tattile atmosfera autunnale è un miyazaki estremamente meditativo. gli studi, i tentativi, le prove, i prototipi, i sogni condivisi col progettista italiano caproni sono l'azione che compone e contraddistingue il film. nel mezzo, negli interstizi, tremende calamità naturali come il terremoto che distrusse tokio che viene trattato come un mostro ululante, con le scosse sussultorie e ondulatorie doppiate da voci umane. e ovviamente l'amore. l'amore di una vita che si compierà come atto totale e cosmico. jiro tenta e ritenta, anche quando sarà costretto a nascondersi dalla polizia segreta con la complicità dei superiori e dei colleghi alla mitsubishi, e nulla sembra distoglierlo dal sogno che lo anima sin da bambino, se non i sussulti del cuore. le scene del modellino d'aereo che si lanciano lui e la sua nahoko nell'hotel in montagna quando finalmente si ritrovano sono una stupenda summa di scene d'amore intervallate da scene divertenti e di suspence che sembrano debbano sempre sviare l'attenzione o l'azione altrove. "vivi!, vivi!" si dice nel film e se anche dovesse essere l'ultimo film di miyazaki è come se non lo fosse, poichè come ogni altro film di miyazaki, sarà un'esperienza unica ogni qualvolta deciderò di rivederlo tutto o in parte solo per sentire anche solo una minima parte della sensazione di estrema pace interiore che ti trasmette.
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