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Si alza il vento

Regia di Hayao Miyazaki vedi scheda film

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Mike.Wazowski

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La recensione su Si alza il vento

di Mike.Wazowski
7 stelle

In questa ultima fatica del maestro d’animazione Hayao Miyazaki non ci sono principesse spettro che cavalcano giganteschi animali-dei (Princess Mononoke), ne spiriti morbidosi che danzano alla luce della luna per fare nascere giganteschi alberi (Totoro). Neppure streghe adolescenti in viaggi iniziatici (Kiki), ne streghe proprietarie di terme per spiriti in cerca di relax (Spirited Away) e neanche ragazzine tramutate in vecchine andando a spasso per castelli erranti (Howl's Moving Castle). E ancora neppure aviatori trasformati in Porci da maledizioni oscure (Porco Rosso) e neanche pescioline in cerca di una nuova identità nel terra ferma ( Ponyo) come neppure persone minuscole nascoste nelle pareti della casa intenti a sgraffignarti qualcosa che non ti serve (Arrietty) .

 

In questo film il maestro si allontana enormemente da tutto quello fatto fino ad ora. Se nei film precedenti si rivolgeva con lo sguardo ad un pubblico adulto rivolto in alcuni punti anche ai bambini (Mononoke, Howl, Spirited Away, Porco Rosso) in altri lo lasciava semplicemente ai bambini (Totoro, Kiki, Ponyo, Arrietty). Qui ci si trova in un contesto ben diverso, siamo volutamente nel biopic (prima volta credo che si faccia in animazione) dedicato alla vita romanzata di Jiro Horikoshi l’ingegnere ideatore del magnifico Mitsubishi_A6M (zero)

 

Dal mio punto di vista è come se il maestro avesse detto << Questo è il mio ultimo film come autore completo nello Studio Ghibli. Quindi mi libero da tutti i vincoli imposti dal “botteghino” e faccio un opera sulla vita di un personaggio che stimo per quello che ha rappresentato per il Giappone. Se comunque non vi piacerà sappiate che dentro questa mia opera c’è tutta la mia anima e ammirazione >>.

 

Ed effettivamente il film merita, di sicuro lo attendo ancora al cinema, che sarà sicuramente un piacere rivederlo. Ma devo ammettere che se non c’è un minimo di interesse “giapponese” alla storia, rimane ben poco da farsi piacere. A parte le parti oniriche dove Jiro sogna di imbattersi con l’ingegnere italiano Giovanni Battista "Gianni" Caproni mi dispiace quasi dirlo ma può risultare francamente noioso. Persino la storia d’amore tragica e drammatica con Naoko secondo me è piuttosto marginale alla realizzazione dell’aereo, che farà rifiorire il Giappone in campo bellico.

 

La storia parte dall’adolesecenza di Jiro dove sogna di diventare pilota, ma per gli evidenti problemi legati alla vista, non potrà raggiungere il suo sogno. Una notte dopo avere letto una rivista che parlava di progetti di aerei, entra in un impossibile “doppio sogno” dove incontra il suo più grande idolo L’ing Caproni. Alla domanda rivolta dal ragazzo se potrà mai diventare pilota l’ingegnere gli risponde, che di piloti ce ne sono molti, ma di progettisti pochi. Quindi da qui studia e diventa un rinomato progettista. Qui si parte dall’impossibilità da parte del Giappone in se di costruire qualcosa di innovativo usando ancora il legno. Allora dopo un sopralluogo e una visita nella Germania letteralmente superiore in campo aereonautico, Jiro avrà l'occasione di scoprire e aggiornarsi su nuove leghe, che permetteranno di aprire nuove possibilità aereodinamiche.

 

La scena del primo incontro con Naoko sul treno con il relativo terremoto del Kanto del 1923 è veramente da brividi sulla pelle. 

 

Nel complesso non posso dire che sia un fallimento, il film merita assolutissimamente di essere visto ma ricordate che la noia potrebbe essere dietro l’angolo e questo è un vero dispiacere. Voto 7 1/2 ci sta tutto.

 

POSSIBILE SPOILER Quando lo vedrete provate a rispondere a questa domanda “vi accendereste una sigaretta nella stanza dove si trova Naoko, nella condizione in cui si trova?”.

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