Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
Forse quello che rese geniale Robert Louis Stevenson, autore del capolavoro The Strange Case of Dr. Jekyll and Mr Hyde, unmaestro del brivido come E. A Poe, in cui si affrontavano in anticipo sulle teorie freudiane, il problema del subconscio e dello sdoppiamento della personalità, o persino della bilocazione, fu un incrocio di due culture e sensibilità diverse.
Da un lato la Scozia, paese in cui è peraltro ambientata anche parte del film Another me. Un padre ingegnere costruttore di fari, la cui malinconia e la durezza del carattere lo resero ancor più scozzese, fu temperata dal brio e la gaiezza derivate dall'origine francese della madre di Robert Louis.
Purtroppo “l’unico doppio” che si ravvisa in Another me, è la co-produzione Scozzese – Spagnola, che non si avvicina nemmeno lontanamente alla genialità di Stevenson e alle scissioni che lo resero tale.
“Io amo le donne. Questo film è tutto un lavoro di sole donne”, precisa fiera la Coixet, ma forse, qualche uomo in più, per renderlo interessante, non avrebbe fatto male a questa sorta di Noir “da strapazzo”. Nessuna sottigliezza psicologica, ombre d’inconcepibile inutilità, uno spettro di una gemella nata e subito morta, fanno di una sceneggiatura inesistente, un feuilleton degno dei romanzi d’appendice dei tempi di Stevenson o per restare più sul contemporaneo, un estratto degli articoli più seri che si leggono su Chi, dal titolo: La doppia vita della Minetti. Si, allo specchio, però!
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