Regia di Nicholas Ray vedi scheda film
Il re dei re: un kolossal figlio del suo tempo, tra poesia e devozione
Il re dei re (1961): un kolossal figlio del suo tempo, tra poesia e devozione
Il re dei re è uno di quei film che, nonostante il peso degli anni, mantiene intatta una certa magia. Un kolossal del 1961 che ha segnato intere generazioni, me compreso. Cresciuto negli anni Ottanta, l’ho visto decine di volte in televisione, durante le festività, e ogni volta ha saputo regalarmi quel senso di solennità e dolcezza che lo contraddistingue.
Il film è chiaramente figlio del suo tempo: lo si nota nella messa in scena, nei costumi, nei dialoghi, e soprattutto nei cliché narrativi e visivi tipici dei kolossal religiosi dell’epoca. I personaggi sono costruiti in modo piuttosto stereotipato, pensati per un pubblico europeo e americano abituato a figure eroiche, pure, senza troppe sfumature.
La figura di Gesù, interpretata da un attore che sembra scolpito nel marmo per bellezza e carisma, va oltre la semplice rappresentazione religiosa: diventa simbolo poetico, quasi etereo, di speranza e redenzione. La narrazione percorre la sua storia in modo piuttosto rapido, nonostante la lunga durata della pellicola. Alcune scene avrebbero potuto avere più intensità drammatica, ma la scelta registica preferisce un tono più delicato, quasi sognante.
Il punto di forza del film è proprio questo: la poesia. Ogni inquadratura, ogni battuta, ogni gesto sembra appartenere a un mondo sospeso, dove la fede e la narrazione si intrecciano in un racconto che non vuole sconvolgere, ma commuovere. Il finale, in particolare, conferma questa vena poetica e speranzosa, che era molto comune nei film religiosi di quegli anni, ma qui assume una sincerità disarmante.
Il cast è all’altezza della produzione, solido e preciso. Nessuna interpretazione fuori posto, nessun eccesso. Tutto è calibrato, quasi a voler rispettare con reverenza la grandezza del personaggio protagonista.
Il re dei re non è un film perfetto, e certo oggi può sembrare datato in diversi aspetti. Ma resta una pellicola che ha saputo toccare il cuore del pubblico, e che ancora oggi riesce a farlo con la sua semplicità e con quel tocco di tenerezza che non passa mai di moda.
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