Regia di Eduardo Tartaglia vedi scheda film
Quattro italiani, due uomini e due donne, sono in vacanza in nord Africa; qui vengono rapiti dai pirati. Il comune intento di salvezza piano piano fa svanire le reciproche diffidenze, fino a trasformarsi in amicizia e perfino in amore, appena in tempo naturalmente per la liberazione.
Pur essendo la quarta regia di Eduardo Tartaglia, Sono un pirata sono un signore è un film indubbiamente acerbo, sia per quanto riguarda la forma che per i contenuti. La prima è di stampo televisivo, non particolarmente raffinata e ben si abbina a una recitazione altrettanto trascurata, per quanto lontana dall'essere disastrosa; gli argomenti messi in scena sono invece proprio poca cosa, il che non rappresenta un grosso problema visto che l'opera si propone come un veicolo di facili risatine e disimpegnato intrattenimento, ma costituisce in ogni caso un limite in sè e per sè. La sceneggiatura (Eduardo Tartaglia, Elvio Porta e Mario Sanzullo) è fragile sul piano logico e discretamente prevedibile nei suoi snodi centrali, con un finale a tarallucci e vino posticcio e forzato; nel cast compaiono, oltre al regista, volti di chiara estrazione televisiva come Francesco Pannofino e Veronica Mazza, con il quartetto dei protagonisti che si chiude con la presentatrice (Mtv) Giorgia Surina. In ruoli di contorno troviamo poi Maurizio Mattioli, Francesco Paolantoni ed Ernesto Mahieux, e c'è una particina anche per la 'zingara' della trasmissione Rai Luna park di metà anni Novanta, Cloris Brosca. Alla pellicola sono stati destinati i fondi ministeriali che incentivano le opere di indiscutibile valore culturale. 3/10.
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