Regia di Alexandre Castagnetti vedi scheda film
Amore litigarello, sotto il vestito d’odio, su un aereo di ritorno da New York, direzione Parigi: lei è una scultrice di statue-collage con materiale di recupero, sposa prossima ventura e figlia di traditore, lui un avvocato decisamente charmant, non troppo in carriera, con la passione per il sesso gentile e le prestazioni occasionali. Si incontrano casualmente, seduti l’una accanto all’altro in business class, tre anni dopo la brusca rottura: sullo schermo va la ronda dei flashback, a illustrare i come e i perché della catastrofe amorosa. Commedia del rimatrimonio aggiornata, un colpo al cerchio del cinismo, con dialoghi sotto il segno del politicamente scorretto, e uno alla botte del romanticismo, per redimere il tutto in nome dell’amore. Sviluppo narrativo caricaturale, con coro di caratteristi (tra passeggeri e personale di bordo Jackie Berroyer e Michel Vuillermoz) a commentare, per una farsa sentimentale comandata dal caso, che gode nell’apparire sceneggiatore mai originale e nel chiudere il cerchio, forzandolo. Tono ludico, piglio sornione, confezione cool tra carrelli e split screen: siamo dalle parti di Frédéric Beigbeder e L’amore dura tre anni, ipocrisia godereccia dello stereotipo anche se deteriore, lontano dal repellente osato da un Jan Kounen (99 francs). Proprio con Beigbeder esordì Nicolas Bedos, qui coprotagonista: figlio di papà, drammaturgo, sceneggiatore (Gli infedeli), polemista di sinistra, uno degli uomini più odiati di?Francia.
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