Regia di Maurizio Nichetti vedi scheda film
Il compito è semplicissimo: disegnare un albero. Tutti i candidati consegnano un foglio con alberi sempre uguali, neri su sfondo bianco, tranne l’ing. Colombo che produce una coloratissima opera d’arte (oltretutto orientando il foglio in senso contrario alla logica, con la base più larga dell’altezza): perciò viene escluso dalla prova. Il resto è conseguente: il trasporto di un bicchiere d’acqua minerale che, nel tragitto dal bar all’ufficio dove è stata ordinata, diventa un incredibile intruglio che fa miracolosamente guarire un paralitico; lo spettacolo di cabaret nella piazza di un villaggio; la costruzione di un robot con le proprie fattezze, per conquistare Edy Angelillo per interposta persona; l’ultima scena, con Angela Finocchiaro che finalmente parla. Nichetti esordisce con un piccolo capolavoro di comicità stralunata e surreale, simile a quella di Tati e molto rara nel cinema italiano; tanto rara che neanche lui è riuscito più a ripetere la formula.
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