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Father and Son

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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La recensione su Father and Son

di tobanis
9 stelle

Un solo piccolo passetto sotto al capolavoro.

Mascalzoni questi giapponesi, che hanno (forse, ma forse) il migliore cinema al mondo. Mascalzoni perché dovremmo averlo noi (gratuita speranza) e non riesco a immaginare, e sono due giorni che ci penso, un solo regista italiano vivente che potrebbe fare un film così. Questo film NON è un capolavoro, sia inteso, ma rimane un gradino sotto, un piccolo gradino sotto. Alcune parti sono forse dispersive e non essenziali al racconto, ma mi appiglio a dettagli per trovare difetti. Sì, perché questo film, a cui darò 9, è un film magnifico. Passato nottetempo in qualche canale RAI, ci dice che bisogna stare attenti alle programmazioni, e cercare i diamanti come i minatori, che mica è facile. Si racconta di come questa coppia giapponese (lui manager iper impegnato quasi H24, lei casalinga) abbiamo questo bel bambino di 6 anni, a cui dedicano tutte le cure ma da cui, soprattutto il padre, pretendono molto. Dopo poco arriva la mazzata (la anticipo ma anche nel film arriva presto): li chiama l’ospedale e tra mille inchini di scuse, dicono che il bambino è stato scambiato alla nascita. Il loro vero figlio è in un’altra famiglia (anch’essa all’oscuro, ovvio) quasi diametralmente opposta alla loro. Che fare, ora? L’ospedale suggerisce lo scambio, ma chi è il proprio figlio, quello cresciuto per 6 anni, o quello di sangue? O non fare lo scambio, sapendo che sconosciuti crescono il tuo vero figlio? Le due famiglie sono annientate e insicure sul da farsi.

Da qua parte il film, che è una bomba emozionale. Già a metà ero distrutto, come penso chiunque vedendo gli sviluppi, ma alla fine, da distrutto arrivi a completamente distrutto, a livello emozionale. Il finale, che non svelo, è quello che auspicavo, ma cavolo, che film. Mai melenso, mai alla ricerca della commozione, come farebbe invece chiunque in Italia; rimane pulito, secco, nitido, e comunque devastante. Uno dei film più belli degli ultimi tempi, ci piove poco, dopo che dal Giappone avevo visto IL più bel film degli ultimi tempi (magari alla pari con qualcuno), e cioè Departures. Sti giapponesi, mannaggia. Ad esempio, gli attori, tutti eccezionali, ma cavolo, è sempre così, cos’è, una nazione di attori talentuosi, tutti e 200 milioni?

Partecipò a Cannes, battuto da La vita di Adele, che è un buon film ma dai, non c’è paragone. Vinse allora il premio della Giuria, una specie di premietto di consolazione, chissà chi fece casino, in quella giuria, sbagliando la scelta. Non credo il presidente, Steven Spielberg, dato che se n’è comprato i diritti per rifarlo in USA. Speriamo non ne venga una cagata, così è perfetto. E voglio vedere dove trova attori così bravi.

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