Un giorno Ryota, un uomo che si è guadagnato tutto ciò che ha con il duro lavoro, e la moglie Midori ricevono una telefonata inaspettata dall'ospedale in cui sei anni prima è nato il figlio Keita. Con stupore apprendono che ai tempi vi fu uno scambio di neonati e che Keita non è il loro figlio naturale. Da quel momento, Ryota è costretto a fare i conti con una decisione che potrebbe cambiare per sempre la sua esistenza: scegliere tra il figlio che ha cresciuto come tale e quello che invece gli appartiene per natura. Inizierà così a rimettere in discussione anche se stesso e il tipo di padre che è stato.
Approfondimento
FATHER AND SON: COS'È LA PATERNITÀ?
Basato su un topos letterario e cinematografico alquanto comune ma con una storia originale che affonda le sue radici nel baby boom giapponese degli anni Sessanta, Father and Son di Hirokazu Koreeda risponde in primo luogo a una domanda fondamentale che lo stesso regista si è posto nei suoi confronti: a partire da quale momento un padre diventa davvero tale? Padre di una bambina di cinque anni, Koreeda ha cominciato a pensare a Father and Son quando ha realizzato come siano diversi i concetti di genitorialità tra padre e madre: mentre la madre manifesta quasi sempre il suo istinto materno da subito, al padre occorre più tempo per sentire crescere dentro di sé l'attaccamento a una creatura appena venuta al mondo e non sentirsi escluso dal legame che automaticamente si genera tra la moglie e il figlio. Non basta quindi la condivisione dello stesso sangue e degli stessi tratti genetici a far di un uomo un padre, occorre semmai che un uomo trascorra anche del tempo in compagnia del figlio e impari a conoscerlo.
DUE COPPIE DI PROTAGONISTI
Protagonista di Father and Son è l'attore Masaharu Fukuyama, nei panni di Ryota Nonomiya, un personaggio che tra debolezze e freddezza affronta un'evoluzione personale legata al concetto di paternità finendo per aver la consapevolezza che non si diventa padre dal nulla. Machiko Ono interpreta invece Midori, la moglie di Ryota che, mentre per la prima metà del film rappresenta l'archetipo della donna tradizionale giapponese che presta obbedienza al marito, nella seconda metà arriva a provare disgusto nei confronti dell'uomo che ama facendo prevalere il suo istinto materno. Lily Franky e Yoko Maki impersonano Yukari e Yudai Saiki, l'altra coppia sconvolta dalla notizia dello scambio di neonati nelle culle e con uno stile e una filosofia di vita totalmente all'opposto di quella di Ryota.
Note
Koreeda, con lo sguardo cortese del cinema degli Ozu e degli Yamada, affronta un "topos" della commedia degli equivoci, introduce stereotipi e schematismi, ma lo sviluppo non cerca lo spettacolo: scioglie il melodramma e la commedia nel mare del vero. Perché se si piange, se si ride, lo si fa frequentando i personaggi, guardandoli con comprensione. La lenta comprensione degli errori, dei sacrifici, delle impotenze. E dei loro contrari. Quello di Koreeda è cinema di realismo limpido, profondamente umanista. Alla superficie placida delle sue inquadrature non interessano gli eventi notevoli, ma le increspature della realtà, le piccole onde che trasportano i tumulti interiori.
Quando si capisce che il "sangue" conta molto, ma l'amore conta forse anche di più, inizia un travaglio che richiede uno sforzo grande, per essere metabolizzato... Voto: 7,5 (sette e mezzo).
Chi è il padre? Qual è il suo ruolo nella famiglia di oggi?
La famiglia e i compiti genitoriali al centro di questo bel film di Hirokazu Kore-eda (2014)
Due famiglie giapponesi, molto diverse per estrazione sociale, stile di vita e aspirazioni, scoprono che i rispettivi bambini sono stati scambiati alla nursery e hanno cresciuto per sei anni il figlio sbagliato. Di fronte al tentativo di risolvere il problema emergono differenze culturali e lati positivi e negativi di entrambe le famiglie.
Un film toccante, delicato e drammatico. Realizzato con delicatezza, quella delicatezza che ha reso grande il cinema di Koreda, autore di film magnifici come questo.
Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2013. Un grande successo di critica e di pubblico. Un film vincente su tutto, tranne che sulla tentazione di cadere negli stereotipi e di fare colpo con la delicata arma della commozione.
La lenta e comprensiva cinepresa di Hirokazu Kore-eda sta sempre attenta a cosa mettere in scena, dove metterla e con che misura. Sempre accurata, delicata, silenziosa, senza mai andare troppo avanti né troppo indietro, alla giusta distanza per poter non rendere perfettamente chiaro se quella che si cerca è la pura emozione oppure si voglia destare la problematicità. Quelli… leggi tutto
Il regista Koreeda tiene volutamente bassi i toni di una vicenda che sulla carta esprime e contiene una violenza deflagrante dalle conseguenze imprevedibili. Sapere dopo sei anni che il proprio figlio alle soglie dell’ingresso nella scuola elementare è stato scambiato con un altro metterebbe seriamente in pericolo l’equilibrio psicologico di chiunque. Eppure Koreeda maneggia e bilancia un… leggi tutto
“Cintura nera di come si schiva la vita”, Michele Rech in arte ZeroCalcare, classe 1983 from Arezzo, Francia e Ponte Mammolo, compie con questo “Quando Muori Resta a Me”, facente parte del suo…
Interessante film su un tema non certo nuovo, interpretato "alla giapponese": lo scambio di due bimbi nella culla. In Giappone sembra che sia normale che in questi casi, fortunatamente rarissimi, se la cosa viene scoperta i figli vengano restituiti ai genitori biologici (Da noi come funziona? Boh! Io non lo darei così per scontato, e io stesso, se i bambini scambiati hanno già sei…
Decido di ricominciare a recensire film (si spera in modo definitivo!) dopo molto tempo e decido di farlo scegliendo Father and Son, una delicata pellicola diretta da Kore-Hada Hirokazu, che gli è valsa il premio della giuria al Festival di Cannes del 2013.
La trama racconta la storia di Ryota, un imprenditore di successo che si è fatto da…
Nella vicenda che ci viene raccontata, ambientata nel Giappone di oggi, Ryota è un architetto e manager di successo, molto indaffarato; ha una moglie che lo ama e un figlio, Keita, di soli sei anni.
Per curarne l’educazione, la giovane madre gli si dedica a tempo pieno, con tenerezza e costanza, cosicché il piccino cresce nella prospettiva di diventare a sua volta un uomo…
Il film di Kore-eda pare abbia più significati ma quello che mi preme di più è capire il suo schieramento politico. Perchè c'è e sembra volersi aggraziare l'occidente, criticare il suo paese patriarcale e allo stesso tempo il contrario di tutto! Anche perchè il concetto, o meglio, il modo di "vivere" la famiglia in occidente è totalmente…
Scoperto che il bimbo che credono loro figlio è in realtà figlio di un'altra coppia, i coniugi borghesi Nonomiya, soprattutto per volere del padre, Riota, decidono di separarsi da Keita e accogliere il loro figlio biologico. Il loro vero figlio è infatti cresciuto in una famiglia meno agiata ma più calorosa.
La follia di un padre che crede nella voce del sangue…
Un film che riesce a dimostrare come a volte, con misura e senza eccessi, è possibile fare dell'ottimo cinema raccontando storie e sentimenti senza cercare facili vie di fuga nella spettacolarizzazione delle emozioni. Due famiglie a cui sono stati scambiati i bambini alla nascita vengono stravolte da una girandola di sensi di colpa, paure e speranze nell'affrontare il futuro scambio dei…
Come dico sempre nel cinema Orientale delusi ci si rimane ben poche volte.
Cinema grandioso, registi stratosferici e prodotti che anche se puntano all'intrattenimento mirano comunque ad una elevatissima qualità tecnica ed artistica.
Di Koreda avevo già visto "Little Sister" è mi emozionò molto, Koreda è un regista delicatissimo, capace di tirare…
Oggi mio figlio è tornato dalla materna con un regalo per me che mi ha riscaldato il cuore in questo giorno grigio e piovoso. Vorrei condividere questa mia gioia fare gli auguri a tutti per questa meravigliosa…
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Commenti (9) vedi tutti
Quando si capisce che il "sangue" conta molto, ma l'amore conta forse anche di più, inizia un travaglio che richiede uno sforzo grande, per essere metabolizzato... Voto: 7,5 (sette e mezzo).
commento di Roberto MorottiFilm molto profondo e bello
commento di DelfinoDelfinoTema delicato che mette in difficoltà uno dei due padri protagonisti, quello che più rispecchia la rigida e maschilista società giapponese. Bel film.
commento di Artemisia1593Chi è il padre? Qual è il suo ruolo nella famiglia di oggi? La famiglia e i compiti genitoriali al centro di questo bel film di Hirokazu Kore-eda (2014)
leggi la recensione completa di laulillaDue famiglie giapponesi, molto diverse per estrazione sociale, stile di vita e aspirazioni, scoprono che i rispettivi bambini sono stati scambiati alla nursery e hanno cresciuto per sei anni il figlio sbagliato. Di fronte al tentativo di risolvere il problema emergono differenze culturali e lati positivi e negativi di entrambe le famiglie.
commento di ENNAHUn film toccante, delicato e drammatico. Realizzato con delicatezza, quella delicatezza che ha reso grande il cinema di Koreda, autore di film magnifici come questo.
leggi la recensione completa di ClintZoneUn solo piccolo passetto sotto al capolavoro.
leggi la recensione completa di tobanisPellicola con Storia difficile !
leggi la recensione completa di chribio1Premio della Giuria al Festival di Cannes nel 2013. Un grande successo di critica e di pubblico. Un film vincente su tutto, tranne che sulla tentazione di cadere negli stereotipi e di fare colpo con la delicata arma della commozione.
leggi la recensione completa di OGM