Regia di François Ozon vedi scheda film
Si è perso il bandolo della matassa. Film compulsivo e diseducativo.
Francois Ozon si è voluto addentrare in un tunnel senza uscita, risultato: un film che non ti lascia nulla. Meglio se si manteneva sul filone di "Otto donne e un mistero". Isabelle a 17 anni scopre le pulsioni e i piaceri dell'adolescenza, un crescendo continuo di ormoni che la catapultano volutamente in un mondo di prostituzione, quasi a dare un valore alla sua bellezza. Così incontra uomini di un certo tenore in lussuosi alberghi facendosi pagare 300 euro. Un giorno però succede l'imprevisto. Se è vero che il cinema ha il dovere di indirizzare le nuove leve sul senso corretto per una via giusta, questo film disorienta alla grande, non si capisce bene il finale, che si impregna si di poesia, ma rimane senza frutto e senza costrutto. "Il tempo delle mele" di Pinoteau aveva il compito di raccontare come l'adolescenza interviene, con le sue turbe, nella sfera intima di ogni ragazza, senza valicare però l'eccesso, l'estrema idea di uscire fuori dal seminato. Ozon si è staccato dal moralismo di tanti altri film sul genere ma è rimasto impantanato nella sua stessa brodaglia. Quello che c'è di vero in questo film è solo il titolo. Lei è bellissima, quei pochi sorrisi che si vedono sono luce che balena e scatena, e il corpo è top.
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