Regia di François Ozon vedi scheda film
"Non si può essere seri a 17 anni", poetava Rimbaud. E lo sa benissimo Isabelle (Vacth), 17enne dai molti pruriti e dai pochi sentimenti, epitome più in ossa che in carne del nichilismo di un'intera generazione. Persa la verginità senza alcun piacere nella prima delle quattro stagioni che scandiscono rohmerianamente questo racconto di formazione, la ragazza comincia a proporsi come escort d'alto bordo per uomini di tutte le età e ogni genere di fantasia, per poi tornare a casa di mamma (che vive col fratellino e il patrigno) combinata da ragazza della porta accanto. Tutto fila liscio fino a quando non ci scappa il morto, un cardiopatico (il rugosissimo Leysen) per il quale la polizia si mette sulle tracce della ragazza.
Il film della settimana di Ozon (la sua prolificità è tale che tra un po' ci arriveremo…) colloca ancora una volta una ninfetta al centro di uno scenario morboso (era già accaduto con Swimming pool). Nella versione da Bella di giorno aggiornata ai tempi del crollo di qualsiasi coordinata morale, la protagonista sembra essere posseduta da un'avidità finalistica (non spende le enormi somme di denaro accumulate), rispetto alla quale il regista sospende totalmente il giudizio, evitando pistolotti moraleggianti con piglio che rasenta il documentarismo.
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