Regia di Guido Leoni vedi scheda film
Seconda guerra mondiale, su un atollo del Pacifico sbarcano soldati americani e giapponesi, pronti a combattere. Ma la guerra passerà subito in secondo piano alla scoperta di due bellezze locali, che non lesinano occhi dolci nè ai marines, nè agli asiatici.
Nella carriera cinematografica di Renato Rascel non sono mancate le parodie (pirati, cappa & spada...), con una particolare predilezione per i ruoli da militare, a partire naturalmente da cavalli di battaglia del Nostro come il bersagliere o Napoleone; in questa pellicola dal titolo autoesplicativo ritroviamo Rascel marine. L'esercito americano è messo in burla per mettere in burla l'intero concetto di guerra, il che già di per sè rappresenta un buon tentativo di anticipare i tempi precorrendo l'antimilitarismo sessantottino; la pellicola, al di là di questo, è in ogni caso una farsetta tanto insipida da non poter essere presa più di tanto in considerazione da nessun punto di vista, purtroppo neppure da quello comico. Perchè le gag nella sceneggiatura di Guido Leoni, Giorgio Lotta, Dore Modesti e Fede Arnaud sono parecchio stantie, il ritmo non è altissimo e il potenziale comico si disperde rapidamente fra battutine leggere e innocue nonostante la presenza fra gli altri di Mario Carotenuto, Aldo Giuffrè, Ernesto Calindri, Paolo Ferrari, Enzo Garinei e Carlo Hintermann, oltre alle due bellezze femminili Celina Cely e Kaida Horinki. Quarta regia per Guido Leoni, che aveva già diretto il protagonista in due occasioni: I pinguini ci guardano (1956) e Rascel Fi-fì (1957); la carriera di Rascel nel cinema proseguirà ancora per qualche anno con operine di simile stampo, per poi declinare quasi del tutto a favore di quella televisiva. 2,5/10.
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