Regia di Denis Villeneuve vedi scheda film
Prisoners si apre con voce fuori campo e un Padre Nostro profondo e intenso che ci accompagnerà per l'intera pellicola. Un'invocazione, una disperata richiesta di aiuto e insieme una confessione e una supplica al perdono, ma anche un monito, un condensato di interrogativi e forse un'accusa. Prisoners si apre con la caccia al cervo di un padre e un figlio, ma ben presto si trasforma nella caccia al colpevole del rapimento di bambini innocenti e di atroci delitti, nella disperata ricerca della verità, nella discesa agli inferi della tortura, nella malattia della psiche, nel lato oscuro dell'uomo comune, nel thriller con echi alla Mystic River e Seven. Scuro e denso, il lavoro di Villeneuve si avvale di un cast estremamente convincente, di una sceneggiatura efficace e dell'abile, cupissimo lavoro sulla fotografia di Roger Deakins (9 candidature all'Oscar in carriera senza una vittoria: uno scandalo). Decisamente un buon prodotto, che pecca leggermente sotto il profilo della macchinosità e del passo, vagamente prolisso. A fine visione si consiglia una boccata d'aria fresca.
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